Il dilagare della variante Omicron ha colto ancora una volta impreparata la Regione Toscana

Di Silvia Noferi  - Consigliera della Regione Toscana Movimento 5 Stelle Firenze: Segnalazioni di disservizi sui tamponi e sul funzionamento di tutta la catena sanitaria ci arrivano da moltissimi cittadini ma la cosa più sconcertante è il livello della comunicazione istituzionale in risposta ai disservizi: incomprensibile e puerile. La soluzione trovata dal presidente della Regione Eugenio Giani sarebbe tutta, ancora una volta, nel digitale. Il tracciamento è saltato? Si rimedia con una mail al diretto interessato.

Se la soluzione era così semplice come mai non ci avevano pensato anche nelle precedenti ondate pandemiche?

È ovvio che in questa situazione anche i cittadini debbano fare la loro parte ed agire in modo responsabile; se una persona ha dei sintomi sospetti si dovrebbe isolare e fare un tampone senza uscire, anche se il suo green pass è ancora valido, ma i cittadini non possono essere lasciati soli senza indicazioni precise.

Uno dei principali problemi è: dove fare il tampone? Il sito messo a disposizione della Regione Toscana (https://prenotatampone.sanita.toscana.it/#/home) ha avuto in alcuni momenti anche 15.000 persone in attesa che alla fine, dopo un’ora, hanno trovato posto in soli due laboratori molto decentrati in tutta la regione, uno sulla montagna pistoiese e l’altro a Grassina.

È inammissibile che 64 mila cittadini fra il 20 dicembre e il 4 gennaio siano stati in attesa della chiamata della Asl per il tracciamento; inammissibile che ai positivi sia stato mantenuto valido il green pass; inammissibile che una volta negativizzati i cittadini non possano ottenere la certificazione di guarigione per tornare ad una vita normale, come “normale” può essere la vita in questo periodo.

A distanza di due anni dall’inizio della pandemia la Regione Toscana fatica ancora ad avere una risposta efficiente e non riesce ad organizzarsi prima per degli scenari che dovrebbero essere ormai facilmente immaginabili e prevedibili.

Quello che abbiamo chiesto ripetutamente durante tutte le sedute della Commissione d’Inchiesta è stato proprio questo: “Cosa abbiamo imparato da quanto accaduto durante la pandemia? Cosa è stato prodotto per i modelli di organizzazione? Il sistema sanitario è pronto ad affrontare una nuova eventuale pandemia?”

Evidentemente, nonostante le risposte avute, la Regione Toscana non è ancora pronta.