Libri: 'L’uomo del mondo di sotto' presentato a palazzo del Pegaso

Nel volume di Maurizio Bianconi si narra il viaggio dalla democrazia alla postdemocrazia che spezza il filo tra eletti ed elettori, affidando le catene di comando ai cosiddetti tecnici, spesso super burocrati e funzionari dell'alta finanza

di Benedetta Bernocchi

Firenze: Sempre più spesso i governi delle nazioni più evolute sembrano assomigliarsi, la burocrazia aumenta e il ruolo dei funzionari pesa sempre di più rispetto a quello dei politici, eletti nelle istituzioni. Questo il tema al centro del volume “L’uomo del mondo di sotto. Tra democrazia, postdemocrazia e neodemocrazia” di Maurizio Bianconi, edito italic pequod e presentato, questa mattina (giovedì 16 dicembre), a palazzo del Pegaso.

A portare i saluti il presidente dell’assemblea legislativa toscana, Antonio Mazzeo, che ha ricordato i tre mandati in Consiglio regionale di Bianconi: “Sei stato il primo rappresentante del centrodestra a far parte dell'Ufficio di presidenza e capogruppo per 13 anni, insomma per te questo è un ritorno a casa, bentornato”. Mazzeo l’ha poi ringraziato per il suo impegno “la cultura civica è fondamentale per formare i giovani”. Infine, una condivisone come approccio politico: “Troppo spesso chi guida la burocrazia dell’amministrazione ci indica dei percorsi dentro cui dobbiamo stare con un’interpretazione delle regole troppo complicate che ci siamo dati, invece io penso che i politici, gli eletti debbano avere più forza perchè ognuno di noi debba prendersi la responsabilità delle sue scelte e venir valutato dai cittadini”.

In queste pagine c'è una narrazione piena di aneddoti del viaggio dalla democrazia a questo nuovo stato di cose, dove coloro che detengono il potere non sembrano più distinguibili con le vecchie categorie del pensiero politico. Si presenta un Mondo di Sopra di chi il potere lo esercita dall'alto e fuori dai consueti percorsi della democrazia e un Mondo di Sotto di chi il potere lo accetta o lo subisce. La democrazia sembra rinnovarsi, ma invece salva la forma e annulla la sostanza. Questa, secondo l’autore “è la postdemocrazia che spezza il filo tra eletti ed elettori, affidando le catene di comando ai cosiddetti tecnici, spesso super burocrati e funzionari dell'alta finanza”.

“E’ un un libro attuale – ha affermato la consigliera regionale Elisa Tozzi - perchè rappresenta la politica che viviamo. La postdemocrazia deriva dalla crisi della qualità della politica, diventata mordi e fuggi e del consumo immediato”. Come soluzione a questa crisi, Bianconi propone la “neodemocrazia, una politica che parte dal basso, che valorizza i territori e le autonomie locali, che restituisce risorse ai sindaci e che si fonda sul senso del risparmio, della casa, del lavoro”. “Lasciare questa testimonianza – ha detto - è un’elaborazione che dovrebbe servire a fare meglio”. Presenti all’evento anche Daniele Pizzichi, consigliere comunale di Follonica (Gr) e il consigliere regionale Alessandro Capecchi.

Aretino classe 1946, laurea in Giurisprudenza, Bianconi esercita la professione di avvocato. Dirigente nazionale della associazione giovanile del Msi, viene eletto consigliere comunale di Arezzo. Profondamente laico si schiera a favore del divorzio, rendendo impossibile la sua permanenza nei quadri dirigenti del Msi e nel 1991 fonda il movimento politico Unione dei Cittadini, per poi aderire ad Alleanza Nazionale. Alle elezioni regionali in Toscana del 1995 è eletto consigliere in provincia di Arezzo nelle liste di AN, e poi riconfermato nel 2000 e nel 2005. Alle politiche del 2008 viene eletto deputato della XVI Legislatura per il Popolo della Libertà. Alla Camera diviene vice-presidente del gruppo parlamentare del PdL e dal 2009 è vicesegretario amministrativo vicario e rappresentante legale del partito. Viene rieletto deputato per la XVII Legislatura alle elezioni politiche del 2013. Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, non aderisce a Forza Italia. Nel 2015 passa al gruppo Misto, nel 2018 abbandona la vita politica attiva, non si ricandida alle elezioni politiche, torna a tempo pieno all'attività forense e continua a pubblicare saggi di politologia. Nel maggio del 2020 fonda e dirige la rivista on line di cultura politica “la vocina”.