Istituzioni: partecipazione, patto fra tre Regioni

In Consiglio una giornata di confronto per migliorare i processi partecipativi. Toscana, Emilia Romagna e Puglia stipulano un patto. Mazzeo: “Scegliere la strada migliore per aumentare le potenzialità” di Cecilia Meli

Firenze: Una rete nazionale per la partecipazione, che attraverso lo scambio di esperienze e il confronto, stimoli un salto di qualità nella direzione di una maggiore efficacia e inclusività dei processi partecipativi. E’ questo l’obiettivo che si pone l’Associazione italiana per la Partecipazione pubblica (Aip2), che compie dieci anni. Per questo ha promosso un momento di confronto insieme alle Regioni Toscana, Emilia Romagna e Puglia, che hanno attivato leggi a supporto della partecipazione e che adesso siglano un patto di collaborazione per promuovere un osservatorio nazionale.

Il convegno è in programma oggi per tutto il giorno presso l’auditorium G. Spadolini del Consiglio regionale della Toscana. A portare i saluti è stato il presidente dell’Assemblea toscana Antonio Mazzeo. “Sono felice ed è significativo che questo convegno si svolga proprio in Toscana e proprio in Consiglio regionale – ha detto Mazzeo -. L’obiettivo fondamentale del mio mandato è infatti di rendere sempre più l’assemblea legislativa strumento di partecipazione democratica dei toscani”. Il presidente ha inoltre sottolineato che “la nostra Regione è stata una fra le principali protagoniste nella costruzione della legislazione a sostegno della partecipazione pubblica ed è dunque importante che si creino occasioni come queste nelle quali si possono unire gli sforzi e le competenze. L’obiettivo deve essere quello di dare una nuova spinta propulsiva per un processo di ampliamento della partecipazione, che, oggi più che mai, si dimostra non solo utile, ma anche necessaria”. “Oggi infatti assistiamo a un pericoloso scollamento fra cittadini e politica, fra rappresentati e istituzioni – ha proseguito Mazzeo -. E il sempre crescente astensionismo della popolazione ne è una dimostrazione lampante. Al tempo stesso lo sviluppo scientifico e tecnologico ci mette oggi a disposizione una serie di nuovi strumenti che possono entrare a pieno titolo anche nei processi di democrazia sia diretta che delegata”. “Siamo di fronte a una nuova stagione democratica – ha concluso Mazzeo - dove dobbiamo essere bravi a bilanciare i rischi con le indubbie potenzialità ed è proprio su questo terreno che auspico che l’Associazione italiana per la Partecipazione pubblica, insieme a noi come istituzioni regionali, possa aiutarci a scegliere la strada migliore per aumentare le potenzialità e ridurre i rischi”. Il presidente del Consiglio ha infine ringraziato e ricordato il prezioso ruolo dell’Autorità regionale per la partecipazione, istituita dalla legge regionale 46 del 2013 e attualmente composta da Bianca Maria Giocoli, Antonio Olmi e Andrea Zanetti.

Anche l’assessore regionale alle Infrastrutture digitali, Semplificazione e Partecipazione Stefano Ciuoffo ha ricordato come la Toscana “sia stata la prima regione ad emanare un’apposita legge per la valorizzazione e la promozione di incontri finalizzati al coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche e alla diffusione delle buone pratiche”. “Con il protocollo, che presentiamo oggi, tre regioni italiane decidono di fare rete per rafforzare la conoscenza e la diffusione delle buone pratiche partecipative, al fine di permettere una crescita comune. Cercheremo così – ha detto Ciuoffo - di promuovere lo sviluppo e il consolidamento delle competenze collettive attraverso momenti di confronto di natura tecnica, politica, culturale, come questo, costruendo così una ‘comunità di pratiche’ in grado di aumentare la propria capacità di innovazione civica tutta a vantaggio dei cittadini”. “La strada della partecipazione è faticosa, ma va sostenuta dalle istituzioni affinché abbia tempi più rapidi di quelli attuali – ha aggiunto l’assessore – perché la perdita dei processi partecipativi significherebbe avere una progettazione più debole. Oggi abbiamo una serie di strumenti digitali a disposizione che permettono una maggiore velocità di confronto”.
Da parte della presidente di Aip2 Chiara Pignaris e degli altri rappresentanti è stata espressa la speranza che “il patto stipulato fra Toscana, Emilia Romagna e Puglia si allarghi, in varie forme, anche ad altre Regioni italiane”.
L’appuntamento è proseguito con i contributi di Antonio Floridia, Andrea Zanetti, Sabrina Franceschini, Rocco De Franchi, Anna Elisabetta Fauzz, mentre i referenti istituzionali per i processi partecipativi delle tre regioni si sono confrontati sulle varie esperienze e su come rendere più efficace la partecipazione.
In programma, inoltre, riflessioni sul futuro della partecipazione, con gli orientamenti internazionali e italiani della strategia di Open Government e del progetto OpenGov, illustrati da Sauro Angeletti, dirigente dell’Ufficio per l’innovazione amministrativa, lo sviluppo delle competenze e la comunicazione del Dipartimento della funzione pubblica, e con un approfondimento sulla partecipazione pubblica nella politica di coesione e nell’Agenda 2030 a cura di Valeria Castracane, manager del Progetto Officine Coesione – Pon Governance e Capacità istituzionale 2014-2020 e Serenella Paci, vicepresidente di Aip2.

Nel pomeriggio alle 15.00, Filomena Maggino, coordinatrice del dipartimento per il Benessere Integrale presso Pontificia Accademia Mariana Internationalis, con l’intervento “Benessere e Partecipazione” aprirà il workshop su dodici esperienze portate dai soci di Aip2 di diverse regioni. A partire da una domanda comune - Come rendere più generativa la Partecipazione? - Daniela Scaravilli, Dimitri D’Andrea, Gilda Esposito, Jacopo Zetti intervisteranno i protagonisti, per far emergere gli ingredienti essenziali capaci di rafforzare fiducia, inclusione, efficacia nei processi partecipativi.

Le esperienze che saranno “esplorate” riguardano percorsi di coinvolgimento di vicinato a Firenze, Ravenna e Pontedera; laboratori di quartiere a Terlizzi (Ba), Valdobbiadene (Tv) e Roccaporena di Cascia (Pg); processi di co-progettazione a scala comunale sviluppati a Senigallia (An), Cesano Boscone (Mi) e Ferrara; le reti multi-attore attivate su aree vaste dal GAL Flaminio Cesano (An), dall’Unione Colline Matildiche (Re) e dalla Rete dei produttori di qualità del Patrimonio Dolomiti Unesco Trentino - Friuli Venezia Giulia.