Coronavirus: Tpl, serve una riorganizzazione complessiva per la ripartenza

Lo ha detto l’assessore ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli, nel corso dell’audizione dei gestori dei servizi su gomma e su ferro, delle attività portuali e della viabilità e dei sindacati svolta dalla commissione Ambiente e Territorio, presieduta da Stefano Baccelli (Pd).

Firenze: “Tutti gli interventi messi in campo in materia di trasporto pubblico locale, così come tutti quelli che metteremo in campo per la ripartenza, non basterammo a superare la complessità dei problemi se non ci riorganizzeremo complessivamente con un nuovo piano regolatore degli orari dei tempi di vita e di lavoro”.

Lo ha detto l’assessore ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli, intervenendo all’udizione svolta dalla commissione Ambiente e Territorio, presieduta da Stefano Baccelli (Pd), con i gestori e i sindacati del Tpl, della mobilità e della viabilità svolta per fare il punto della situazione del comparto in relazione all’emergenza coronavirus. Un’audizione che secondo il presidente Baccelli “è risultata assai opportuna, perché ha fornito un quadro puntule della complessità dei problemi e delle soluzioni che dovremo adottare, tenendo presente con servirà riaffermare con forza l’importanza e la centralità del trasporto pubblico, oppure sconfesseremo l’idea di servizio indispensabile che abbiamo sempre cercato di affermare”.
Assessore Vincenzo Ceccarelli.jpgL’assessore Ceccarelli ha aggiunto che sarà necessario rimodulare “tutti gli orari: quelle delle scuole, delle aziende, della pubblica amministrazione e via dicendo. Ma servirà – ha sottolineato – continuare a puntare sul Tpl, per abbattere il traffico privato e l’inquinamento. Per questo scriveremo agli enti pubblici affinché la pratica del telelavoro prosegua il più a lungo possibile, alle aziende per lo scaglionamento degli ingressi al lavoro, e ai prefetti per la vigilanza sul contingentamento degli accessi ai mezzi pubblici”.

Il quadro rappresentato dai gestori del servizio del Tpl su gomma e su ferro, dai sindacati, dalle autorità portuali e dai gestori della viabilità di autostrade e strade statale, i cui numeri sono stati confermati anche dall’essore Ceccarelli, è drammatico . Il trasporto su gomma, ridotto del 50 per cento, registra una perdita di passeggeri trasportati pari al 90 per cento e si stima una perdita di fatturato che oscilla tra i 7 e gli 8 milioni di euro al mese. Per quanto riguarda le ferrovie, attualmente viaggiano il 25 per cento dei treni ordinari, con un calo del 95 per cento dei passeggeri. Diminuzione dell’80 per cento anche per i veicoli circolanti sulle autostrade e cifre tra il 70 e l’80 per cento di diminuzione passeggeri riguardano i traghetti. Mollto ridotti sono anche i traffici commerciali. L’aeroporto di Firenze è chiuso e quello di Pisa garantisce solo 6 voli giornalieri: quattro commerciali e due di linea.

Preoccupa, in questa fase, la tutela dei lavoratori, la gran parte dei quali in Cig o in cassa integrazione in deroga. Soprattutto preoccupa la situazione dei lavoratori stagionali (esempio quelli degli aeroporti) e quelli a chiamata nelle attività di movimentazione merci nei porti.

La grande incognita, sottolineata da operatori e sindacati del Tpl, è capire cosa succederà al momento della ripartenza, per garantire la sostenibilità dei bilanci e la sicurezza di lavoratori e di passeggeri. Rispettare la prescrizione del distanziamento sociale, che per il trasporto pubblico Ceccarelli ha confermato essere quello individuato a livello nazionale, cioè un metro, avrà infatti pesanti ripercussioni sulla capacità di soddisfare la domanda e sugli introiti delle aziende. Molto critica è valutata la gestione del servizio al momento della riapertura delle scuole a settembre.

Rispondendo a domande dei consiglieri Francesco Gazzetti (Pd), Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra), Elisa Montemagni (Lega) e Paolo Marcheschi (FdI) i vari gestori dei servizi ferroviario, portuale, stradale e autostradale hanno sottolineato che, pur con alcuni contraccolpi legati dall’emergenza sanitarie, sono proseguite le attività amministrative (per la gran parte svolte in smart working), le attività di sorveglianza, di progettazione delle opere e di alcuni cantieri.
Per quanto riguarda Rfi, il cantiere per il raddoppio della linea ferroviaria nella tratta tra Pistoia e Montecatini riprenderà l’attività nei prossimi giorni, mentre si sta lavorando a rettificare la progettazione che riguarda il secondo lotto dei lavori, relativo alla tratta Pescia - Lucca. È in fase autorizzativa, invece, il progetto di fattibilità tecnico economica del corridoio Pisa – Vada; va avanti anche l’attività per realizzare lo scavalco della linea tirrenica in prossimità del porto di Livorno.
Sul fronte Anas, non si è mai fermata l’attività di manutenzione ordinaria e di somma urgenza. Difficoltà, invece, ci sono per quanto riguarda l’attività programmata. I cantieri attivi sono 7 (i più importanti sono quelli sull’Aurelia e sulla variante di Prato) per cifre pari a 22 milioni; quelli sospesi per difficoltà legate all’emergenza Covid sono 9 (in particolare il Tevere 4) per un valore di 57 milioni. Anas sta garantendo l’attività di monitoraggio e verifiche sulla viabilità di competenza e in particolare su viadotti e ponti.

Per quanto riguarda i porti, a Viareggio si sta avviando a conclusione l’intervento di escavo all’imboccatura, mentre hanno subito un rallentamento i lavori per la banchina pubblica. Difficoltà anche per il cantiere del porto di Monte Argentario: i lavori sono affidati a una ditta del sud, che in questa fase emergenziale ha riscontrato problemi a garantire l’alloggio ai lavoratori. Al momento, nessun porto lamenta problemi per il fermo di alcune merci nei piazzali imposto in questa fase dalle normative. In prospettiva servirà rilanciare con forza il comparto delle crociere, su cui intende puntare anche il porto di Marina di Carrara.

Per tamponare la crisi di liquidità delle aziende, come ha ricordato l’assesore Ceccarelli, la Regione ha si è impegnata a liquidare 40 milioni di risorse pregresse e ha già predisposto atti per complessivi 50 milioni, prevedendo così di anticipare anche una quota delle risorse future. “Con il governo – ha aggiunto – abbiamo ragionato per pagare il corrispettivo vuoti per pieno, senza incorrere nella scure della Corte dei Conti. In più abbiamo chiesto l’istituzione di un fondo straordinario per fronteggiare i mancati incassi dei titoli viaggio e il posticipo della validità degli abbonamenti di marzo non goduti. Analoga integrazione l’abbiamo chiesta anche per il fondo bilaterale ferrotranvieri, per utilizzo della cassa integrazione o di altri strumenti a sostegno del reddito dei lavoratori”.

A margine della riunione, Baccelli ha sottolineato che “è complesso immaginare un sistema che possa funzionare senza coinciliare, attraverso una riorganizzazione complessiva, i tempi di vita delle persone, lo scaglionamento degli ingressi delle attività e l’erogazione del servizio di Tpl”. Sul tema della sicurezza: “Le norme devono essere chiare e uniformi, per salvaguardare la salute dei lavoratori e quella dei passeggeri”. Infine, il tema degli investimenti: “I cantieri previsti e finanziati devono partire o ripartire in fretta, tenendo presenti i problemi di sicurezza ma garantendo al contempo una semplificazione delle norme e della burocrazia, perché sono necessari alla ripresa economica del paese”.