Artemare Club: 5 novembre Giornata Mondiale sulla pericolosità degli Tsunami

Attenti agli Tsunami! Sono i disastri naturali più mortali conosciuti nella storia dell'umanità. Artemare Club ricorda che solo negli ultimi 100 anni, 58 tsunami hanno fatto oltre 320.000 vittime, quello più mortale si è verificato nell'Oceano Indiano nel dicembre 2004 colpendo le coste di 14 Paesi tra Indonesia, lo Sri Lanka, l'India e la Thailandia quest' ultima la più colpita.

In seguito a questa tragedia l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 5 novembre come Giornata Mondiale della Consapevolezza sugli Tsunami - World Tsunami Awareness Day, allo scopo di aumentare l'attenzione degli Stati rivieraschi sulla pericolosità di questi fenomeni del pianeta terra.

Il comandante Daniele Busetto ricorda che anche l'Italia è a rischio Tsunami, nei trascorsi due millenni sarebbero stati oltre 70 i movimenti anomali del mare e negli ultimi anni allarmi sono stati lanciati più volte, come nel 30 dicembre 2002 a Stromboli, fenomeno marino che ha inondato una fascia costiera molto ampia, fortunatamente non ci furono vittime perché l’evento drammatico avvenne in pieno inverno senza bagnanti.

20211103_030604.jpgStoricamente tra le tragedie dell'umanità è stato il grande terremoto dello Stretto di Messina del 1908, d’ intensità 7,2 gradi della Scala Richter, con oltre 100.000 morti parte dei quali per il successivo maremoto con un'onda alta oltre 10 metri che sorprese coloro che si erano rifugiati in spiaggia pensando di stare più al sicuro, altezza dell’onda superiore a quella del grande tsunami nel Pacifico del 2004 innescata da una frana sottomarina verificatasi nel messinese jonico, le onde più alte fino a 15 metri d'altezza si andarono ad infrangere sulla parte della costa reggina ionica. Altri eventi rimasti impressi e tramandati ai giorni nostri si sono verificati nel 1764 sulla Penisola Salentina e nel 1693 su molte aree del Meridione.

In Italia la maggior parte dei terremoti avviene lungo le catene montuose, lungo l'Appennino, le Alpi, il Subalpino, lontani dal mare però ci sono faglie attive, quella del Mar Ligure ma soprattutto quelle del sud Italia della zona dello Stretto di Messina, tutta la zona della Sicilia orientale ionica, la zona dell'arco calabro, quindi lo Ionio, che va dalla Sicilia orientale alla Puglia, una zona molto conosciuta dai con faglie attive, ma senza tracce recenti di eventi importanti ma potenzialmente in grado di fare terremoti di magnitudo 7 o 8 tsunamigenic. Anche in Puglia ci sono stati ci sono tracce di tsunami importanti nel 1627 al Gargano e nel 1730 nel Salento. Nel nostro Paese si occupa del pericoloso fenomeno il Centro Allerta Tsunami dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con messaggi di allerta, quando c'è un terremoto potenzialmente tsunamigenic abbastanza forte e quando è in mare, diretti alla nostra Protezione civile e a numerosi Paesi del Mediterraneo, perché l'area mediterranea controllata è estesa da Gibilterra al Libano e all'Egitto.

Nella Giornata Mondiale della Consapevolezza sugli Tsunami l'appello ambientale di Artemare Club alle autorità competenti, in attesa di un Ministero del Mare in Italia, è di programmare una maggiore capacità predittiva, di lettura dei fenomeni con più mareografi con la previsione di boe, boe tsunameter, boe di alto mare che hanno un sensore di pressione che rileva ogni variazione della colonna d'acqua, anche di qualche centimetro e possono confermare lo tsunami in corso anche sulle nostre coste. Tante le pubblicazioni in materia nella sede dell'Associazione nel Corso antico di Porto Santo Stefano, a disposizione di studiosi, soci e simpatizzanti della "casa delle donne e degli uomini che amano il mare".