Certificato sanitario, diventerà la norma per i prossimi viaggi in giro per il mondo?

Il certificato sanitario, che possa attestare di non essere entrati in contatto con il nuovo coronavirus, diventerà presto la normalità per i prossimi viaggi all’estero o no?La domanda è tutt’altro che inconsueta, considerato anche che di tale “passaporto sanitario” si parla con sempre maggiore frequenza, e che molti governi in tutto il Pianeta sembrano valutare qualche mossa in tal senso.

Per poterne sapere di più abbiamo chiesto un’opinione agli esperti di escort4you.xxx, uno dei portali di riferimento per i viaggi di divertimento e di svago.
In tal senso, dalla condivisione che abbiamo fatto con loro, è emerso che, effettivamente, una sorta di certificazione di buona salute potrebbe diventare una sorta di requisito necessario per poter agevolare gli spostamenti nel momento in cui il mondo tornerà a volare. Quali siano poi i presupposti che saranno alla base dell’ottenimento di questo certificato non è dato sapere, né è dato sapere se in ambito internazionale si troverà un perfetto ed efficace mutuo riconoscimento tra documenti emessi da diverse autorità.

Quel che risulta esser certo è che l’idea di un documento di questo tipo è stata diffusa per un po' di tempo e per altrettanto tempo è stata disapplicata o applicata in modo confuso. Da quando la pandemia di coronavirus ha decimato la domanda di viaggi aerei in tutto il mondo si è tuttavia compreso che per poter riavviare il mercato turistico sarebbe stato necessario prendere dei provvedimenti concreti per aiutare il contenimento della diffusione del virus. Apparentemente, pertanto, un certificato di questo tipo potrebbe contribuirebbe a integrarsi con le attuali valutazioni di salute già in corso, come i controlli della temperatura negli aeroporti o anche i test rapidi COVID-19 proposti dalle compagnie aeree.

Tuttavia, non mancano le preoccupazioni di varia natura. I timori per un documento di questo tipo includono, tra le altre cose, la possibilità che possa essere falsificato, o che non possa essere accettato universalmente. Nonostante tali punti di attenzione, molti operatori del mercato turistico internazionale rimangono piuttosto fiduciosi sul suo sviluppo. Insomma, sotto questo punto di vista i passaporti sanitari potrebbero presto essere emessi in maniera non dissimile rispetto a quanto si faceva un tempo per rilasciare i visti turistici.
Insomma, non vedendo la fine della pandemia nel breve termine, è molto probabile che le compagnie aeree dovranno cambiare per assicurare ai passeggeri un viaggio sicuro. Un po’ come avvenuto con gli standard di sicurezza dopo l'11 settembre, con i requisiti di tutela aeroportuale che si sono armonizzati un po’ ovunque, è possibile prevedere che un’armonizzazione possa avvenire anche nei confronti dei certificati sanitari.
Certo, non si può naturalmente paragonare il coronavirus al terrorismo, ma sottolineare l'importanza dei processi di allineamento a livello internazionale non è certo errato in questo contesto. Vedremo, a questo punto, se effettivamente i prossimi mesi porteranno consiglio in questo ambito, e se dunque ancor prima dell’arrivo di un vaccino i viaggi internazionali potranno riprendere quota grazie anche a un simile documento sanitario.