Pneumologia messa in crisi da carenza di personale

Sia a Massa che a Grosseto Grosseto: A Massa la pneumologia torna a ritmi ridotti e la colpa verrà data alla pandemia che vuole tutte le risorse mediche impegnate al Misericordia per arginare la quarta ondata di covid. Come sempre l’azienda si rifugerà nel fatto che è stato bandito il concorso per assumere medici ma intanto il blocco delle assunzioni e i lunghi tempi non coincidono per rispondere ai bisogni e alle esigenze dei cittadini. Una cosa è certa: quello che si può fare per cercare di annientare quasi una specialistica di eccellenza è stato fatto e vi si continua a lavorare.

Il trasferimento dell’Unità Operativa Complessa a Grosseto è stato il punto di partenza che ha rappresentato un duro colpo per le attività dell’ospedale di Massa Marittima, trasferimento che era stato motivato perché la specialistica doveva trovare spazi nel presidio provinciale.

Ma a distanza di anni quello a cui si assiste è un declino di un’attività importante tant’è che i posti letto al Misericordia dedicati alla pneumologia sono diminuiti, l’attività quindi ridimensionata per colpa del covid che, anche se qualcuno non vuole sentirselo dire, sta diventando un alibi.

Si perché la sorpresa iniziale della pandemia che risale ormai a due anni fa, avrebbe dovuto far riflettere e gli investimenti in sanità promessi e non attuati, dovevano portare alla valorizzazione dei piccoli presidi ospedalieri e ad una implementazione esponenziale dei servizi territoriali assumendo personale in tempi rapidi.

Tutti bei discorsi e demagogia per raccogliere consensi.

Di fatto nel presidio ospedaliero delle Colline Metallifere la pneumologia non fa attività, la chirurgia è ridimensionata, il pronto soccorso è in affanno tant’è che gli infermieri vengono destinati da altri reparti a rotazione a coprire i turni di lavoro e le altre attività sono appese ad un filo con il rischio di altri ridimensionamenti con cadute negative sui cittadini.

Il territorio dal canto suo ha fatto come i gamberi andando addirittura indietro rispetto anche al periodo pre pandemico.

Basti pensare alle attività specialistiche interrotte oppure ai pediatri e ai medici di famiglia mai sostituiti, alla continuità assistenziale spesso interrotta per mancanza di medici e a tutti quei servizi che dovevano dare risposte alternative all’ospedale ma che nei fatti non ci sono.

La pneumologia sia del Misericordia sia di quello che resta nel presidio di Massa sarà destinata ancora ad essere soppressa come è avvenuto già ai tempi del dott. Franco che la istituì e poi, dopo il trasferimento a Grosseto, venne chiusa o ci sarà qualche speranza di mantenerla in vita?

Sempre più si ragiona più che sui bisogni di salute nella logica delle aree vaste per produrre economie sulla salute, favorendo percorsi che aumentano la burocrazia, riempiono gli uffici di amministrativi figli della politica e lasciando i cittadini nelle peste con problemi le cui risposte si allontano sempre più e spesso diventano introvabili.