Mufloni Giglio, Lav: 'Adesso e’ scritto nero su bianco: i mufloni del Giglio sono salvi'

Isola del Giglio: "Il progetto Life LetsGo Giglio li aveva condannati a morte. Tutti i mufloni che vivono sull’isola del Giglio erano destinati ad essere uccisi da cacciatori appositamente addestrati.

Animali che in quel luogo non ci erano certo arrivati a nuoto ma solo per soddisfare interessi umani, accusati di alterare l’ambiente, sarebbero stati uccisi per responsabilità di noi umani e del nostro sistema di sfruttamento. Come sempre, ancora una volta, gli animali avrebbero pagato con la loro vita per responsabilità di coloro che della vita degli animali hanno sempre disposto come fossero oggetti. Il nostro intervento di denuncia pubblica di pochi giorni fa ha portato all’annuncio della sospensione delle uccisioni e oggi, LAV a fianco del WWF, in un confronto con il Presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri ha messo nero su bianco il risultato:

I MUFLONI SONO SALVI!

Tante, troppe parole e proclami abbiamo sentito in questi giorni, ma ora grazie al nostro impegno, abbiamo sottoscritto con il WWF, un accordo (in allegato), aperto alla firma delle altre associazioni disponibili, con il Parco Nazionale Arcipelago Toscano che ha determinato il cambio di rotta: non più carabine di precisione simili a fucili da guerra, ora i mufloni saranno catturati per essere traslocati in altre aree dove gli sarà garantita vita e benessere. L’accordo prevede anche che il Parco si attivi per prevenire e vigilare sull’introduzione delle specie non autoctone in collaborazione con i Carabinieri Forestali. Inoltre le associazioni collaboreranno per sviluppare un’azione di informazione e sensibilizzazione dei cittadini sulle specie non autoctone, a garanzia della tutela della vita degli animali e degli habitat. Oggi abbiamo ottenuto una grande vittoria grazie anche all’aiuto di tutti coloro che fin da subito hanno chiesto di fermare il massacro. Ancora una volta siamo riusciti a dimostrare che c’è sempre un’alternativa all’uccisione degli animali. Vogliamo che l’esempio-Giglio, da oggi, diventi un modello anche per tutte le altre situazioni dove alcune specie animali vengono considerate da Aree protette o Amministrazioni pubbliche, come “di troppo”. Anche oggi abbiamo dato il nostro attivo contributo per aprire una breccia nel muro di specie sul quale noi umani abbiamo costruito millenni di oppressione nei confronti degli animali", conclude Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV Area animali selvatici.