Il Forum Ambientalista sull'esito della Conferenza dei Servizi sull'impianto a biomasse di Roccastrada

Grosseto: «Sollecitata da più parti - scrive Roberto barocci per il Forum Ambientalista -, la Regione Toscana e l’Ufficio Direzione Ambiente ed Energia - Settore servizi pubblici locali, energia, inquinamenti e bonifiche ha iniziato in questi giorni a rendere pubblici gli ultimi atti di un procedimento autorizzativo,

iniziato quasi un anno fa in data 29/04/2021, con il quale una società proponente con sede a Verona vorrebbe essere autorizzata alla costruzione in località Pian del Bonucci, comune di Roccastrada di un grosso impianto di fermentazione anaerobica di biomasse, provenienti in prevalenza da fuori provincia, ma la Regione Toscana non ha ancora pubblicato sul suo sito il Progetto modificato dal proponente e oggetto della procedura attuale.

Sul sito regionale risulta pubblicato solo il progetto iniziale, mentre la società proponente ha nel frattempo presentato almeno due varianti al progetto iniziale in risposta ai chiarimenti e integrazioni richiesti dai vari Uffici pubblici. Pertanto chiediamo nuovamente che sia rispettata la norma regionale per consentirci di presentare Osservazioni più coerenti al progetto in esame.
Dagli atti prodotti ultimamente dagli Uffici locali, siamo molto preoccupati, poiché in particolare il Comune di Roccastrada, l’Unione dei Comuni locali e la Provincia di Grosseto, che si dichiarano in sostanza contrari alla realizzazione dell’impianto per motivi urbanistici, sembrano ignorare che per la tipologia dell’impianto, qualora gli altri Enti coinvolti lo approvassero, sarebbero automaticamente superati i vincoli urbanistici, essendo la stessa autorizzazione considerata per legge una variante urbanistica.

Viceversa osserviamo che molti singoli cittadini di Roccastrada che vivono in quella località hanno manifestato la loro opposizione al progetto affidandosi a professionisti competenti e attenti, che rilevano diverse carenze e anche quanto abbiamo già segnalato: dove sono collocati le centinaia di ettari di terreno agricolo in cui verrebbero collocati i digestati in uscita dall’impianto? Dove sono i titoli di possesso di tali terreni? Quali sono i caratteri chimici dei digestati, tali da rispettare i limiti
di legge di contenuto in Azoto previsti dal DM n. 5046 del 25 febbraio 2016? Per ora non c’è traccia di questi atti necessari.

Sembrerebbe che il Comune di Roccastrada e gli altri Enti locali non siano a conoscenza che il necessario e previsto dalle norme Piano di Utilizzo Agronomico è nella sua verifica e controllo di esclusiva competenza comunale.
C’è poi il serio problema di garantire l’integrità di un vicino pozzo di acqua potabile da possibili incidenti e inquinamenti e non sembra funzionale che le tutte acque piovane dilavanti i digestati stoccati all’interno per 120 giorni siano versate nel digestore...
Allora una domanda: perché il Comune di Roccastrada, se è davvero contrario al tale impianto, non si affida a consulenti capaci e competenti, come hanno fatto i residenti locali?».