Vaccino Covid, quarte dosi

Appello di Asl, Coeso, medici, infermieri, farmacisti e volontariato per promuovere la vaccinazione e difendere anziani e fragili

Grosseto: Insieme per sostenere la quarta dose di vaccino anti Covid nella consapevolezza che la pandemia non è finita e che è sempre più necessario in questa fase difendere le persone più a rischio, gli anziani e i fragili. Con questo obiettivo l’Asl Toscana sud est ha organizzato una conferenza stampa a Grosseto nella sede del Coeso Società della Salute con i tanti attori che da tempo sono impegnati nella campagna vaccinale e che possono ancora offrire un grande contributo in questa battaglia.foto relatori.jpg

“L’idea che con la bella stagione il Covid sparisce è un luogo comune completamente sbagliato – ha detto Giorgio Briganti direttore della Prevenzione della Asl - , il virus circola ancora e dobbiamo mettere in campo tutti gli sforzi per evitare le ospedalizzazioni che riguardano in particolare anziani e persone fragili, le due categorie che hanno diritto, in questo momento, a fare la quarta dose di vaccino. E’ vero che la situazione legata al Covid è diversa rispetto ad un anno fa soprattutto rispetto ai ricoveri ospedalieri, tuttavia più di metà di questi riguardano persone proprio sopra gli 80 anni. I vaccini funzionano, non ci difendono dall’infezione ma ci mettono al riparo dalla malattia grave e dalle sue conseguenze. Per questo è importante far crescere il numero delle quarte dosi che rappresenta per le persone più fragili un ulteriore argine all’infezione e alle sue conseguenze e ci consente di proteggere meglio tutta la popolazione”.

"L'incontro di oggi si svolge nella sede del Coeso Società della Salute non a caso – ha precisato la direttrice Tania Barbi direttrice del Coeso -, ma per sottolineare come gli aspetti sanitari incidano profondamente su quelli sociali. Il messaggio che vogliamo mandare è quello di tutelare, con tutti i mezzi possibili, le persone più fragili per tutelare l'intera comunità".

“Il nostro invito ai cittadini è quello di fidarsi del proprio medico di medicina generale – ha aggiunto Renato Tulino direttore dei medici di medicina generale della Asl Tse – perché è lui che conosce veramente le condizioni generali ed accettare gli inviti. Dopo aver vaccinato gli anziani nelle Rsa ora stiamo cercando di arrivare a tutti i nostri pazienti che non possono venire nei nostri ambulatori e quindi vaccinandoli a domicilio. Ricordo anche che oltre alla vaccinazione i nostri medici sono impegnati nei trattamenti con gli antivirali che rappresentano un’arma in più per evitare le ospedalizzazioni”.

“E’ importantissimo vaccinarsi e lancio un appello a tutti i pazienti diabetici a fare la quarta dose – ha sottolineato la dott.ssa Loredana Rizzo direttrice della diabetologia all’ospedale di Grosseto – questo perché il paziente diabetico è fragile ed ha una ridotta immunità, quindi una probabilità maggiore di sviluppare a forme gravi della patologia. Ricordo che il 20% dei pazienti Covid ricoverati erano diabetici e metà di loro sono poi entrati in terapia intensiva costituendo un impatto importante per l’ospedale”.

“I pazienti oncologici e in particolare chi è in trattamento chemioterapico o con farmaci – ha spiegato il dott. Carmelo Bengala direttore di Oncologia del Misericordia – , hanno un rischio elevato di contrarre il virus. La vaccinazione ha permesso di ridurre drasticamente la mortalità per infezione da Covid-19 e quindi l’invito è quello di fare il vaccino e la quarta dose così come i nostri pazienti hanno già fatto la terza. La chemio non è un fattore che può ridurre la risposta immunitaria, anzi è stato dimostrato che la risposta rimane molto alta e quindi efficace”

“Da sempre crediamo fortemente nella vaccinazione – ha ribadito la presidente dell’Ordine dei Medici di Grosseto Paola Pasqualini –e letteratura scientifica dimostra come la quarta dose determina una riduzione del 90% della malattia grave,non parliamo di positività ma di complicanze che portano ai ricoveri e alle terapie intensive. Le persone fragili devono quindi assolutamente vaccinarsi con la quarta dose. Per legge stiamo riducendo le protezioni ma il Covid è sempre tra noi anche d’estate, per questo consigliamo di mantenere sempre tutte le precauzioni come le mascherine nei luoghi affollati e lavarsi spesso le mani”. Per Nicola Draoli presidente dell’Ordine degli infermieri: “Gli infermieri sono da sempre in prima linea sia per garantire la vaccinazione che per adeguate campagnane informative e di sensibilizzazione come l'ultima con il Comune di Grosseto. I nostri anziani, i nostri fragili, sono una comunità preziosa da tutelare e noi infermieri lo sappiamo bene. Per questo la nostra convinzione su questo appello è totale”.

“Anche le farmacie hanno avuto ed hanno un ruolo importante nella campagna di vaccinazione – ha rimarcato invece Alfredo Discepoli presidente Federfarma Grosseto – però occorrono più dosi per svolgere adeguatamente il nostro lavoro e rispondere meglio alle esigenze della popolazione”. Infine Franco Miglianti vice presidente Auser Grosseto ha tenuto a dire come la sua associazione nelle sue 16 strutture è sempre stata a fianco della campagna vaccinale. “Il nostro compito è stare al servizio degli anziani – ha dichiarato – e siamo preoccupati dal fatto che ancora tanti non hanno fatto la quarta dose. Non è il caso di abbassare la guardia proprio ora”.

Tra le iniziative che l’Asl sta studiando di mettere in campo il camper vaccinale con una serie di appuntamenti sul territorio che saranno organizzati dal mese di giugno in collaborazione con il Coeso come è successo nel 2021.

Per fare la quarta dose queste sono le modalità: gli ultraottantenni possono farlo prenotando sul portale: prenotavaccino.sanita.toscana.it, oppure dal proprio medico di medicina generale o in farmacia. Gli over 60 fragili (in particolare chi soffre di diabete, malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche e disabili gravi), sempre prenotando sul portale della regione o dal proprio medico di medicina generale. La quarta dose si può fare quattro mesi dopo la terza dose ma sono esclusi coloro che hanno contratto l’infezione da Sars-CoV-2 dopo la terza dose.