Tpl, Ceccarelli a sindaci Siena e Grosseto: 'Niente da chiarire. Solo polemica politica'
L'assessore ribadisce la volontà della Regione di attuare la sentenza del Consiglio di Stato. Firenze: "Voglio rassicurare i sindaci di Siena e Grosseto.
La Regione è ben attenta alle vicende che riguardano il trasporto pubblico su gomma, infatti se i bus continuano a passare tutti i giorni è grazie all’impegno della Regione, che ha saputo fronteggiare un attacco senza precedenti al diritto alla mobilità dei cittadini, portato avanti dai Governi nazionali espressi dalla stessa parte politica dei sindaci di Siena e Grosseto. Mai come negli anni di Governo del centro-destra era stato tagliato in modo spietato il Fondo Nazionale Trasporti. E da 10 anni la Regione si batte per dare ai cittadini toscani un trasporto pubblico certo e più qualificato".
"E' chiaro - prosegue Ceccarelli - che se i contenziosi non ci avessero bloccato, oggi non solo passerebbero i bus, ma sarebbero tutti rinnovati, come previsto nel bando di gara, ed a questo si aggiungerebbero minori costi, conseguenza delle economie rese possibili dalla gara unica regionale.
La dimostrazione dei buoni effetti che la gara avrebbe portato viene dai benefici effetti del contratto-ponte, che è durato due anni ed ha anticipato molte delle previsioni di gara, tra cui gli investimenti in nuovi bus. Infatti a breve entreranno in servizio in Toscana altri 80 nuovi mezzi". "Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni - aggiunge - è una palese e patetica strumentalizzazione politica. Per quanto ci riguarda, niente è cambiato.
Abbiamo una sentenza del Consiglio di Stato da eseguire e lo stiamo facendo con la massima celerità, come abbiamo spiegato a tutti i sindaci e Presidenti di Provincia che hanno partecipato al la Conferenza Permanente svoltasi la scorsa settimana, con l’obiettivo di giungere rapidamente alla firma del nuovo contratto di servizio".
"Per quanto riguarda la gara unica e gli esposti presentati - conclude Ceccarelli - E’ bene che i cittadini sappiano che coloro che stanno presentando esposti e ricorsi sul niente, non solo difendono le inefficienze del sistema, ma producono maggiori costi che siamo costretti a pagare da anni, non potendo dare attuazione alle condizioni del servizio previste dal bando di gara. Del resto se ci fossero stati elementi minimi di dubbio sull’operato della commissione giudicatrice avrebbero dovuto essere avanzati in precedenza, visto che di sicuro i ricorsi non sono mancati in questi anni e sono stati sempre seguiti da sentenze che hanno confermato la correttezza della Regione nel percorso di gara".