“To Separate the Sacred from the Profane”, Hypermaremma torna a Cosa

«Una grande soddisfazione vedere come il festival Hypermaremma sia sempre più in grado di raccontare e promuovere il nostro territorio attraverso l’arte e stia diventando ancora più conosciuto e attrattivo» a dirlo Maddalena Ottali, assessore alla cultura, turismo e commercio del Comune di Orbetello in occasione dell'inaugurazione di “To Separate the Sacred from the Profane”, istallazione artistica di Maria Loboda posizionata all'interno del parco archeologico dell'Antica città di Cosa .

Orbetello: «Hypermaremma nasce nel 2019- spiegano da Hypermaremma - come festival d’arte diffusa nel territorio maremmano con un programma che si estende per tutto l’anno. Fondata come Associazione di promozione sociale da Carlo Pratis, Giorgio Galotti e Matteo d’Aloja, ha l’obiettivo di coinvolgere la bassa Maremma attraverso l’intervento di artisti contemporanei che, invitati a relazionarsi con il territorio e la sua storia, siano capaci di innescare una rilettura del paesaggio e delle atmosfere del luogo, lasciando un segno che contribuisca al turismo culturale e all’attivazione di sinergie e collaborazioni con la comunità e le maestranze locali»

«Il festival – aggiunge Maddalena Ottali è stato in grado di promuovere efficacemente il territorio attraverso la scelta di opere coraggiose e di grande spessore artistico che hanno fatto parlare di sé sotto diversi punti di vista, ma d'altronde la funzione dell'arte è anche quella di far discutere. Il principio è quello di porre l'attenzione sulla bellezza dell'arte, sulle caratteristiche peculiari di ogni opera e anche sulla contraddizione che l'arte necessariamente porta con sé. Oggi in molte parti del mondo e nelle più grandi città d'arte sempre di più si amplia la consuetudine di avvicinare l'arte contemporanea a quella classica: il fatto che Hypermaremma abbia avuto il coraggio di spezzare alcuni tabù e traslare sul nostro territorio questa operazione culturale credo sia estremamente positivo per la promozione del territorio. Il festival, infatti, ha saputo generare dibattito e da questo è derivato il beneficio di accendere un faro su alcuni luoghi del nostro territorio meno frequentati, riportandoli all'attenzione di residenti e turisti».

«Nel caso specifico di “To Separate the Sacred from the Profane” - conclude Ottali - è stato un piacere aver condiviso con personalità del mondo dello spettacolo la bellezza di questo festival e l'inaugurazione dell'istallazione di Maria Loboda alla città di Cosa. Un ringraziamento speciale va al direttore del parco archeologico che ha colto immediatamente la lungimiranza del progetto e con il quale abbiamo aperto un ottimo dialogo di collaborazione e valorizzazione di un luogo dalla bellezza straordinaria e dal valore archeologico inestimabile».