Grosseto: Uno spettacolo che è stato appassionante “Il sogno di una cosa” con Germano e Teardo al Teatro moderno di Grosseto, il 3 marzo scorso.
La performance si basa su uno schema semplice, ma non banale: da un lato Elio Germano che legge il testo, dall’altro Teho Teardo che fa musica, integrandosi entrambi sul testo di Pasolini. Lo spettacolo è stato coinvolgente e, infatti, ha fatto molto applaudire il pubblico che ha richiamato sul palco gli artisti più volte.
”Il sogno di una cosa” è liberamente tratto dal primo romanzo di Pier Paolo Pasolini, scritto nel 1949-50, ma pubblicato solo nel 1962, e originariamente intitolato “I giorni del Lodo De Gasperi”.
Ambientato negli anni 1948 e 1949, ”Il sogno di una cosa” è la storia di tre giovani friulani - Nini, Milio ed Eligio - figli di braccianti della pianura del Tagliamento. Essi si incontrano e divengono amici in occasione della sagra del Lunedì di Pasqua di Casale.
A causa dell’estrema povertà dell’Italia nel dopoguerra, come molti altri italiani essi emigrano all'estero: Milio va in Svizzera, mentre Nini ed Eligio vanno in Jugoslavia. Il primo, Milio, subirà le difficoltà di integrazione, del lavoro duro, del riscatto, il razzismo, l’asprezza della solitudine dell’emigrante. Gli altri due invece, Nini ed Eligio, arrivano in maniera rocambolesca in Jugoslavia, attratti dal sogno comunista di una nuova vita liberi dallo sfruttamento e dalla discriminazione, ma faranno i conti con il duro regime totalitario, la povertà del paese, i conflitti con l’URSS che fecero vittime anche italiane. Così, i tre amici si ritrovano in Friuli. Si impegneranno nelle lotte contadine conseguenti al Lodo De Gasperi, normativa che cercò di regolare problemi della mezzadria - prodromo alla Riforma Agraria sul latifondismo degli anni successivi.
I tre giovani si confrontano con l’ingiustizia e la povertà e sognano la rivoluzione. Aspirano ad una migliore condizione di vita, anche lavorativa e sociale, che poi si intreccia ai problemi di gioventù, tra amori e amicizie e la dura realtà. Invece finiscono per adattarsi ai compromessi dell’età adulta, i sogni si spengono e la felicità tanto desiderata, diventa quella delle cose normali: una ragazza, una casa, un lavoro, una vita di routine che però corrode lentamente e porta alla morte.
La scenografia è quasi inesistente, Teardo e Germano stanno dietro una consolle, vari strumenti musicali e non, in particolare, molte campane, sintetizzatori, il basso di Teardo, un leggio e anche un organetto per Germano. Ci sono molte registrazioni audio in “Il Sogno di una Cosa” che sono usate come parte della narrazione. Questi audio riportano voci e dialoghi di persone, feste, quindi dei personaggi di questa storia ma anche di gente comune, e poi la musica, suoni della natura, e di nativi del Friuli.
Giocano, quindi, un ruolo considerevole in questo spettacolo perché ci trasportano fuori dal contesto teatrale e rendono più vero il racconto messo in scena. Ha, quindi, un’importanza vitale l’impianto audio dello spettacolo che è molto potente e ben assortito, circonda il pubblico e pertanto lo coinvolge, mettendo in scena audio da cinema, suoni di fiumi, uccelli, campane, bosco, e le voci dei partecipanti - attori non professionisti - ad un laboratorio condotto da Elio Germano.
La musica di Teho Teardo non solo fa da contorno, ma anzi si integra in pieno. Per cui molto spesso ritorna e da impulso ai passaggi successi. Elio Germano è coinvolto spesso nella creazione musicale, suona un organetto e anche una campana con la quale sottolinea dei momenti della narrazione.
Le registrazioni della natura sono state fatte nei luoghi descritti nel libro, proprio dove Teho Teardo è nato. Si tratta quindi di un viaggio sonoro, da ascoltare soprattutto, perché di azione scenica ce n’è poca, anzi è quasi nulla. Lo spettacolo “Il sogno di una cosa”, di e con Elio Germano e Teho Teardo, è liberamente tratto dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini,per la produzione di Pierfrancesco Pisani, per Infinito Teatro e Argot Produzioni, coproduzione Fondazione Teatro della Toscana, con il contributo di Regione Toscana. È stato un bellissimo viaggio sonoro “Il sogno di una cosa”, in scena al Teatro Moderno di Grosseto, il 3 marzo 2025, con Elio Germano e Teho Teardo, tratto da Pier Paolo Pasolini.