Taglio del bosco, Lega: ‘Autorizzazione paesaggistica complica la vita alle aziende’
Ulmi: “L'Amiata la zona più penalizzata”. Lolini: “Sulla vicenda interrogherò il Governo”. Grosseto: “Pretendere l'autorizzazione paesaggistica della sovrintendenza per il taglio del bosco sul Monte Amiata rappresenta un danno per la già fragile economia locale, ma anche per tutte quelle zone della provincia, e sono molte, che si trovano in aree vincolate”.
Il candidato della Lega alle elezioni regionali Andrea Ulmi è preoccupato dalla recente sentenza del Consiglio di Stato emanata dopo un ricorso su un taglio della pineta litoranea e che si estende fino alle zone amiatine, da cui la protesta prende campo e che sono sotto tutela paesaggistica. “Già adesso le aziende avevano bisogno di quattro autorizzazioni – afferma Ulmi- ora se ne aggiunge una quinta.
Il problema, per chi con la burocrazia fa i conti tutti i giorni, potrebbe non essere il foglio in più da presentare, ma in questo caso è la tempistica. In genere, ci ha segnalato chi opera nel settore, con 45-60 giorni si ottenevano i permessi e molte ditte, specie della montagna, come nel passato, si erano iniziate a muovere a metà luglio per essere pronte a metà settembre. Quest'anno però la sorpresa: con la sentenza del Consiglio di Stato ci sarà la necessità di una nuova autorizzazione che potrebbe allungare i tempi anche di due o tre mesi. Oltre al mancato guadagno va anche considerata la spesa in più che oscillerà tra i settecento ed i mille euro”.
Insomma una burocrazia pesante che, secondo Andrea Ulmi, va decisamente alleggerita. “Qui intervengono più soggetti – afferma il candidato della Lega- e, ognuno per le sue competenze, dovrà fare la propria parte. Non è possibile che per il taglio, reso ancor più stringente se si rientra in un Sito di Interesse Comunitario, quale è considerato il bosco del cono vulcanico amiatino o la pineta litoranea, si necessitino le autorizzazioni dell'ufficio ambiente della Regione, dell'Unione dei Comuni, dei singoli comuni, dell'autorità idrica di ambito e, adesso, della sovrintendenza”.
Andrea Ulmi si impegna, da parte sua ad agire per semplificare la vita alle aziende. “In provincia – ricorda l'esponente della Lega- ci sono circa 150 le ditte che si occupano del taglio del bosco, molte delle quali si trovano nel comprensorio amiatino. Dietro di loro c'è un importante indotto che dà impulso all'economia locale. Per quanto mi riguarda, se sarò eletto in consiglio regionale, darò battaglia, per quelle che saranno le mie competenze, per riuscire a semplificare le procedure. Chiedo ai cittadini di aiutarci a far sì che questo avvenga dai banchi della maggioranza con Susanna Ceccardi eletta presidente, dando così nuovo impulso ad una Regione che si è seduta su se stessa e che sembra lontana dai problemi della gente”.
A sostegno della posizione di Andrea Ulmi interviene anche l'onorevole della Lega Mario Lolini. “Il problema che ci è stato sollevato dall'Amiata e che si estende ad altre zone, tipo le pinete litoranee, poste sotto vincolo paesaggistico è grave – sostiene il deputato- Dopo la sentenza del Consiglio di Stato ho intenzione di presentare un'interrogazione al Governo. Su questa materia l'esecutivo deve intervenire perché il danno per le aziende è tangibile e lo sarebbe ancora di più, anche in termini di sicurezza, se non potessero procedere al taglio”.