Sanità: clownterapia, via ai contributi
L’aula ha approvato la proposta di legge all’unanimità. La norma è stata modificata per estendere a tutti gli enti del Terzo settore la possibilità di accedere ai contributi erogati dalla Regione.di Paola ScuffiFirenze: Gli enti costituiti in forma di organizzazioni di volontariato e anche altri enti del Terzo settore che si avvalgono di prestazioni di carattere volontario da parte degli aderenti o degli associati, potranno accedere ai contributi della Regione finalizzati a interventi di sostegno delle attività per portare sollievo ai piccoli pazienti delle strutture sanitarie della Toscana.
Lo prevede la proposta di legge, approvata in Consiglio regionale all’unanimità, con la quale si modifica la normativa in materia approvata nel febbraio scorso.
La proposta di legge di modifica, firmatari Lucia De Robertis (Pd) e Stefano Scaramelli (Iv), è stata predisposta, sulla base del principio della leale collaborazione tra Istituzioni per evitare l'impugnativa da parte del Governo.
Nell'ambito del procedimento di controllo sulla norma regionale, infatti, era stato sollevato il rilievo secondo il quale, indicando le sole associazioni di volontariato quali destinatarie dei contributi previsti dal bando regionale, si configurava, nella sostanza, una violazione dell’articolo 3 e dell’ultima comma dell’articolo 118 della Costituzione.
Nell’illustrare l’atto in Aula, infatti, il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli, dopo aver ricordato che la proposta è uscita dall’Ufficio di Presidenza, ha parlato di mero adeguamento tecnico, di intesa col Governo, specificando la giusta dizione di “Terzo settore”.
“Grazie per la chiarezza e per il lavoro svolto” sono stati espressi dalla vicepresidente del Consiglio, Lucia De Robertis.
La legge, che fin dalla sua ideazione è stata ampiamente condivisa, ha lo scopo, attraverso la clown terapia e altre attività, di dare un sollievo e un supporto psicologico e emotivo ai pazienti pediatrici. Nello specifico la norma parla di attività svolte da clown e mediante giochi terapeutici, e ogni altro intervento organizzato per ‘distrarre’ i piccoli pazienti attraverso il gioco, il teatro e la musica. Per l'anno 2020 la legge prevede, attraverso un bando, l'erogazione di contributi per un massimo di 100mila euro.