Sanità, alla maggioranza va bene la mozione ma si astiene e così non la fa passare

Massa Marittima: "Fumata nera sulla mozione presentata da Borelli e Brogi e sostenuta anche dai repubblicani e la maggioranza si copre dietro ad una condivisione formale di quanto espresso nella stessa ma chiede di emendarla con un possibile rinvio ad un altro consiglio e per questo non viene approvata.

La mozione, ricorda Borelli, è da oltre un mese che è stata presentata, nessuna proposta scritta o emendamento sono state presentate, se si vogliono portare altri problemi che nessuno ha modo di approfondire lo si può fare benissimo, nelle forme dovute dopo le necessarie valutazioni e approfondimenti, come è stato possibile fare per la mozione che abbiamo depositato da un mese.

La maggioranza decide, pur approvando il contenuto, di astenersi e questo ne impedisce l’approvazione. Come dire avete ragione ma noi vogliamo altro, come ad esempio la ristrutturazione del pronto soccorso che, come afferma Spadi sui media, sembra già essere stata finanziata e quindi cosa fatta. Quello che manca e sul quale si deve intervenire con un’azione forte da parte del consiglio di Massa e che poteva essere benissimo rilanciato a livello almeno dei comuni della zona, è altro.

Per giustificarsi sindaco e maggioranza affermano di avere sempre seguito le questioni dell’ospedale e di continuare a seguirle con estrema attenzione giorno per giorno. I risultati però parlano di altro e ci dicono che i tagli sono stati fatti tutti dal governo regionale del PD e sottaciuti dalle maggioranze locali. Nel Patto Territoriale approvato e sottoscritto anche da Giuntini nel 2013, seppur solo sindaco di Montieri, vi erano impegni precisi da monitorare e sui quali invece è rimasto solo a guardare i tagli fatti.

Partendo dai posti letto previsti che dovevano essere 116 ed oggi ce ne sono 57. La parte del territorio prevedeva la realizzazione di case della salute, Massa Marittima compresa. Nessuna, ad oggi, è operativa. Per l’ospedale erano previsti la realizzazione di 18 posti letto di cure intermedie dei quali 10 di ospedale di comunità, 4 riabilitazione e 4 hospice (vedi tabella). Tutto questo doveva avvenire entro il 2014 ma oggi siamo molto sotto a quei numeri.

La riorganizzazione della rete ospedaliera doveva mantenere il complesso delle proprie funzioni garantite in ambito pneumologico. Nella realtà la pneumologia con deliberazione aziendale è stata declassata e questo ha comportato una riduzione dei ricoveri e delle attività ambulatoriali e, come si è verificato con il covid, lo spostamento di personale e interruzione dei ricoveri e di alcune attività nel presidio.

Per l’area chirurgica dovevano restare invariate le attività compresa la pronta disponibilità dell’èquipe chirurgica per interventi urgenti. È stato invece depotenziata l’attività chirurgica con una drastica riduzione di personale passato da 7 unità alle attuali 3 unità, con allungamento dei tempi di attesa e sospensione dell’attività di urgenza.

Si prevedeva anche l’evoluzione dell’ortopedia con interventi specifici su mano e piede: mai fatta. L’emodialisi prevedeva il passaggio da 7 a 14 posti nei nuovi locali ristrutturati con aumento del personale. Non avvenuto. Mancano perché non sostituiti radiologici e l’attività è stata ridotta, mancano anestesisti. Il reparto di psichiatria c’era ed è stato soppresso e sono praticamente al collasso i servizi territoriali con pochi medici e infermieri.

Per chiudere infine Il territorio langue di specialisti di medicina generale, pediatri, guardie mediche. Bene se questa è l’attenzione data dalla maggioranza alla sanità figuriamoci se qualcuno si distraeva cosa sarebbe avvenuto ma intanto tutto resta fermo perché le minoranze hanno votato a favore e la maggioranza, anche se condivideva, invece si è solo astenuta e di fatto ha bocciato quella ripartenza e quella spinta di cui ospedale e territorio hanno bisogno. Il resto, come piace dire al sindaco, è fuffa", Fiorenzo Borelli, Paolo Mazzocco, Alessandro Giuliani, Daniele Brogi, Luciano Fedeli, Daniele Gasperi, Lista Civica, Tavolo della Salute, Repubblicani, Lega, PCI Colline Metallifere.