“Ri-partiamo”: fai tanti giri e poi torni da dove sei partito. “La prossima settimana 2.0”
Grosseto: Come tante volte succede nella vita di ognuno di noi compiamo un’infinità di giri e poi spesso torniamo da dove siamo partiti. In vita mia l’ho fatto molte volte dopo essermi voltato indietro, ho preferito ri-partire da dove ho iniziato e anche oggi torno al via ma parto con altro entusiasmo e con un bagaglio di esperienza diverso.
In questo periodo lontano dalla mia rubrica settimanale ho sperimentato molto, ho imparato molto e ho messo in pratica quello che sapevo e che ho appreso. Ora vediamo un pò di fare qualcosa in più rispetto a prima con questa rubrica che diventa un 2.0, un’evoluzione. Partendo da una base ben consolidata apporterò delle varianti di natura strutturale andando a sostituire il classico format con una prima parte dove metterò in evidenza il fatto del momento e successivamente affronterò le due varianti la migliore e la peggiore che si possono verificare dopo una settimana: “se andrà tutto bene…” e “se andrà tutto male.” Il tutto sempre e comunque sotto l’occhio vigile e attento della mia “IMMAGINAZIONE e FANTASIA” due elementi che mi hanno aiutato anche nei momenti down, anzi soprattutto in quelli, e grazie a loro ne sono uscito senza troppi danni.
Se non mi fossi mai voltato indietro, forse non mi sarei reso conto delle cose buone che ho fatto e anche degli errori che ho commesso e soprattutto come ho fatto a risolverli, perché il bello a mio avviso sta proprio lì nel risolvere il problema. Questa è la frase che mi sta in questo periodo motivando e mi ha imposto delle scelte, come questa qui, che mi portano e mi hanno portato a rivedere le idee che mi ero fatto su molte cose alle volte stravolgendole altre invece fortificandole, ma mi ha dimostrato che ho in certo settimo (tanto per rimanere in tema) senso per il verificarsi di eventi a situazioni. Mi è capitato insomma di… anticipare i tempi arrivando prima di altri a vederne l’evoluzione… Non sono né un veggente ne ho una vista da 20/10 anzi con l'andare degli anni la vista fisica sta calando, ma l’intuito quello si è acuito sensibilmente e raffinato al punto che mi sono stupito da solo.
Se andrà tutto bene
Chissà se sarà un bis della passata versione, anzi si lo sarà e sarà pure meglio, più lettori, magari un altro libro dopo il primo che troverete a fondo pagina, mi troverò a fare i conti con eventi di tutti i generi e in nessuno di essi mi lascerò influenzare da nulla se non dal mio intuito e questo mi dice che “comunque vada sarà un successo”. E perché lo dovrebbe essere? Beh perché si…. perché la positività porta avanti, come vincere una gara o una competizione insegna a duplicare l’evento anche essere positivi, non strulli o poco avveduti, porta a farsi pervadere da ciò che è positivo e sappiamo bene che questa è la miglior medicina. Andrà bene perché l’esperienza maturata ha il suo perché e mi da un’arma in più per confrontarmi con le situazioni e gli eventi. Perché non costa fondamentalmente nulla e il rapporto qualità prezzo spesso restituisce un ROI (rientro dall’investimento… metaforico) molto alto e convincente. Così è se mi pare e a me pare davvero così…
Se andrà tutto male
Se va male invece, sarà comunque un’altra esperienza dalla quale trarre un insegnamento, è dalle sconfitte che nascono sovente altre grandi vittorie, anche se è del tutto poco indicato assuefarsi, ma sarebbe troppo bello vincere sempre. Il sapore amaro della sconfitta, duro anche da digerire, forgia lo spirito del leone combattivo che sa di poter vincere ma non c’è riuscito, quindi solo migliorando l’errore, ammesso ci sia, puoi ri-tentare la scalata. Perde chi molla, ma perde anche chi non sa distinguere quando è il momento di cambiare l’obiettivo e arrivare in fondo magari con un altro scopo e poi scoprire che la scelta era azzeccata. Oggi i genitori tendono a proteggere i figli evitandogli le sconfitte per paura delle ripercussioni psicologiche negative, invece la cultura della sconfitta alle volte insegna che la vita ha due facce: quella buona dove va tutto bene e quella cattiva dove tutto va storto. Lì si vede la tempra, l’istinto, la voglia di “risolvere il problema…" imperativo che non deve mancare mai nell'animo di nessuno di noi.
Alla prossima settimana per il secondo articolo di: “La prossima settimana 2.0”
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