Regione: Defr 2022 il dibattito
Gli interventi di Francesco Torselli (Fratelli d’Italia), Marco Casucci (Lega), Elisa Tozzi (Lega), Irene Galletti (Movimento 5 stelle), Marco Landi (Lega) e Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) di Daniele Pecchioli e Sandro Bartoli
Firenze: “Il preoccupante rallentamento dell’economia mondiale, con il conseguente calo del gettito tributario, costringeranno le famiglie toscane a mettere mano ai propri risparmi” ha osservato Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) in apertura di dibattito sul Documento di economia e finanza 2022. “In questo documento non c’è un Piano di programmazione alternativo, c’è solo un taglio di risorse, così come hanno denunciato Anci e Upi”, ha chiarito annunciando il voto contrario.
“Ci vuole coraggio a vedere in questo atto un documento di programmazione”, ha osservato il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci (Lega). “In commissione Affari istituzionali attendiamo sempre l’assessore con delega al bilancio. Le opposizioni non hanno un interlocutore politico con cui discutere. Si naviga a vista. Che cosa votiamo oggi? Il nulla!”, ha esclamato. “È ora di fare”, ha concluso anticipando la posizione “fortemente contraria”.
La consigliera Elisa Tozzi (Lega) rivolge un plauso al presidente della prima commissione Giacomo Bugliani (Pd) “per l’onestà intellettuale dimostrata nell’esposizione del provvedimento”. Il Defr 2022 “mostra un difetto di programmazione e coordinamento tra i progetti. Penso che la nota integrativa dirà di più”. La consigliera rilancia “l’appello per un maggior dinamismo della Giunta regionale”. In questa fase, in cui “i costi più alti della crisi li stanno pagando i distretti più forti della nostra regione” e nelle prospettiva dell’arrivo dei fondi di Next Generation Eu, si pone con un’urgenza “l’attuazione di un indirizzo che questo Consiglio ha dato sin da maggio: si deve avviare quanto prima la cabina di regia per la gestione dei fondi europei”.
Il giudizio della capogruppo del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, “è particolarmente impietoso: questo documento si caratterizza per inconsistenza dei presupposti su cui si basa: c’è una povertà di fondo dei contenuti e una volatilità degli impegni. Questo Defr non dà certezze sia sul futuro della nostra sanità che sulle prospettive della ripresa economica. Si ha l’impressione che questa Giunta viva con prospettive di breve respiro. Si naviga a vista, aspettando i fondi del Pnrr”. In questo quadro, “che manca di programmazione credibile, senza certezze sulle entrate e anche sulle spese, questo provvedimento rischia di risultare fine a se stesso. Temo – dichiara la consigliera – che il tratto che emerge con questo documento possa rivelarsi come una sorta di marchio che contraddistinguerà tutta la legislatura”.
Anche il portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega) apre l’intervento complimentandosi con il presidente Bugliani, “che nell’illustrazione è stato molto più preciso di quanto lo sia questo documento, che dovrebbe contenere progetti regionali e presenta solo qualche impegno vago, ma si contraddistingue per incertezza normativa a finanziaria e un vuoto di contenuti”. Quello che manca, prosegue Landi, “è una visione del futuro, che sarebbe necessaria in un momento come questo, perché l’andamento dell’economia toscana dipende molto dalle scelte della Regione”. Invece, “tutto è come rimandato a settembre. Il rischio che corriamo, così, è che la ripresa per la Toscana si riveli un ritorno al declino”.
Il consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) esprime innanzitutto “meraviglia per il silenzio della Giunta e della maggioranza, che non sta partecipando al dibattito su un provvedimento di programmazione economica e finanziaria”. Il Defr “è una delusione non solo per i consiglieri di opposizione, ma anche per Anci e Upi, che nella relazione allegata lamentano eccessivi margini di incertezza e insoddisfazione per modalità di confronto e approfondimento”. Il documento “manca di coraggio, innanzitutto sul debito: il debito pubblico non è detto che sia per forza sbagliato, mentre gli interessi sono a zero, le banche sono piene di soldi e le infrastrutture pubbliche sono devastate. Dobbiamo superare la fase storica di penalizzazione degli Enti locali”. E manca, prosegue Petrucci, “di chiarezza: non abbiamo ancora capito quali investimenti la Regione voglia finanziare con i soldi del Pnrr”, così come “continuiamo a non capire in quale direzione si voglia andare per il sistema aeroportuale toscano”.