Piombino in provincia di Grosseto?, Pci: "Una scelta che guarda al futuro"

Grosseto: "Quella del sindaco di Piombino è un'ipotesi che farà parlare e dibattere per mesi a tutti i livelli politici e istituzionali e sia i cittadini residenti nella val di Cornia e nella provincia di Livorno, sia quelli nell’area grossetana e in particolare nelle Colline Metallifere.

Il PCI non si esonera nel fare una valutazione su una scelta che riteniamo guardi al futuro e possa avere motivazioni più che valide per essere adottata. Quali siano i punti che rappresentano elementi positivi non è cosa difficile da esprimere. Ci sono indubbiamente affinità storiche, culturali, sociali ed economiche tra i territori delle Colline Metallifere e della Val di Cornia.

Nello specifico basti pensare alla storia che ha visto unire le comunità etrusche per la produzione del ferro che lavorato partiva per la Grecia da Populonia, poi è divenuta sede della Diocesi di Massa Marittima – Piombino ed Elba. Sempre in termini di produzione i tre poli industriali: quello estrattivo, quello produttivo di Scarlino e quello siderurgico di Piombino che hanno rappresentato un vero motore di traino per economia ed occupazione.

E sulla base di questi due esempi, a quali potrebbero seguirne altri, si può ragionare in prospettiva sulla gestione del turismo in modo integrato potenziando il porto di Piombino in collegamento con un eventuale sviluppo dell’aeroporto di Grosseto per costruire un sistema integrato che valorizzi le attività produttive e il settore turistico di tutta la provincia. Non da meno il settore sanitario che potrebbe contare su due presidi ospedalieri da mettere in rete in un'ottica di cooperazione per mantenere in attività le due strutture.

Si potrebbe parlare di gestione dei rifiuti e dei poli industriali, della formazione e dei servizi scolastici. Insomma si potrebbe aprire un nuovo capitolo per il rilancio sociale ed economico di un comprensorio che avrebbe i numeri e le caratteristiche per poter contare. Di contro ci sono sempre le logiche che hanno impedito la realizzazione di un progetto che era stato proposto una quindicina di anni fa dalle istituzioni e dalla politica dello stesso PD che nei propri programmi aveva prospettato un’unificazione dei territori sul settore sanitario con atti deliberativi anche degli enti della val di Cornia che vide la partenza di un servizio, quello dell’accoglienza dei minori nella struttura di don Luigi Rossi a Massa Marittima.

Il processo poi si arrestò per meri calcoli politici che vedevano troppi protagonisti interessati più ad occupare poltrone che a costruire una prospettiva di rilancio che, in un territorio o forse in un collegio, unico non avrebbero avuto modo di vedere soddisfatti i propri appetiti. Speriamo che la storia non si ripeta e che tutti i passaggi di ascolto, le valutazioni sui vari profili, diano quelle risposte per mettere insieme realtà simili e importanti per continuare a scrivere quella storia e quei valori che il passato ci ha consegnato e superare più che i perimetri dei confini quelli dell’opportunismo a vantaggio di pochi", conclude Daniele Gasperi