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Pd Montieri su progetto reindustrializzazione area Campiano
Montieri: “Sapevamo le difficoltà del progetto Campiano, sapevamo che sarebbe stato probabilmente più comodo far finta di nulla come tutti hanno fatto, del resto, fino ad oggi dal giorno in cui sulle miniere e su Campiano calò il sipario e tutto fu cancellato, distrutto, spazzato via insieme a secoli di storia”, scrive in una nota il Pd Montieri.
“Più comodo alzare le mani e lasciare, - prosegue il Pd - come tutto il resto del patrimonio minerario, l'area degradarsi giorno dopo giorno fino a scomparire avvolta dalla macchia seppellendo ricordi e possibilità di riconversione e rilancio. Abbiamo invece sostenuto con forza e speranza il lavoro instancabile dell'amministrazione comunale che ha immaginato un progetto visionario e reso possibile l'acquisto dell'area industriale da parte di una cordata di importanti imprese. La pandemia prima, la guerra e la bolla speculativa degli ultimi mesi poi unitamente alla complessità di un progetto che Cuba oltre 15 milioni di euro ovviamente hanno prodotto ritardi, cambiamenti, nuove tabelle di marcia. Gli enti ci sono sempre stati e continuano ad esserci ed hanno operato non per sparare cifre relative a possibili nuove occupazioni ma per creare le basi e rendere il progetto possibile e realizzabile.
Chi sa quanti è difficile la pubblica amministrazione sa il grado di difficoltà di questo progetto. Regione e Comune hanno accompagnato fin dal principio le imprese e congegnato un bando da due milioni e duecento mila euro per sostenere la reindustrializzazione dell'area; è un bando ancora attivo, vigente e soprattutto un qualcosa che non si vede tutti i giorni soprattutto per realtà come quella di Montieri. Per chi ha un minimo di logica ed obiettività ciò che diciamo suonerà scontato. Abbiamo letto la risposta dell' amministratore delegato di Somain Italia, Simone Cornali, all'articolo del partito fratelli di Italia. Somain è capofila della cordata di imprese di Campiano e leader italiano e probabilmente europeo nel suo settore di attività.. Ci ha fatto piacere, confortandoci, sapere che nonostante tutto, nonostante gli anni che stiamo vivendo, imprenditori che vivono e lavorano a centinaia di km di distanza da qui continuino caparbiamente a lavorare per riattivare che chiaramente rischia di non pagare nell'immediato perché non mira ad accontentare o a presentare soluzioni spicciole a problemi complessi ma è finalizzata a costruire, ad aprire strade per il domani. Abbiamo chiesto di intercettare fondi, di concepire progettualità, di creare una considerazione ed un rispetto per il territorio nel circondario ma anche su scala regionale. Di guadagnarsi e guadagnarci una stima ed una centralità probabilmente mai avuta.
Fatevi un giro nei comuni intorno ma non soltanto intorno e chiedete ciò che pensano del Sindaco Verruzzi e del suo lavoro. In quest'ottica non ci stupisce che si provi a continuare a bollare come una stupidaggine l'incredibile operazione di marketing legata al rilancio del patrimonio immobiliare; si deride senza rendersi conto che Montieri ha inaugurato un qualcosa che è stato ripreso da moltissimi comuni italiani ed europei, che Montieri ha fatto il giro del mondo e soprattutto che abbiamo assistito ad un'esplosione edilizia ed immobiliare negli anni. Quello che doveva fare il comune ristrutturarando a proprie spese case pericolanti oggi lo hanno fatto nuovi acquirenti. Non lo diciamo noi, lo dicono i numeri e gli addetti ai lavori. Laddove c'erano case che franavano troviamo oggi nuovi abitanti, immobili riqualificati, nuove storie, persone che si sono innamorate del nostro territorio e soprattutto numeri che si vanno ad aggiungere per la tenuta di servizi importanti; laddove non c'era nulla ci sono nuove attività, nuovi progetti di impresa. Si vorrebbe far credere che tutto ciò sia avvenuto per caso, per grazia ricevuta. Non lo permetteremo e i finanziamenti alle varie attività che sono sorte negli anni, e che peggio da qualcuno sono dati per scontati, sono li a dimostrarlo.
Ciò che sconcerta di questa vicenda, legata a Campiano, come per molte altre, ahinoi, è la speranza che si annida in una parte della comunità affinché le cose vadano male, che i progetti svaniscano; il tifo sguaiato di personaggi e "personaggetti", alcuni dei quali che hanno popolato anche per decenni l'amministrazione con risultati perlomeno rivedibili, finalizzato a cercare di distruggere a priori, a gettare fango e discredito gratuitamente... Progetti come quello di Campiano, ma anche molti altri, difficili, complicati, soprattutto in un momento storico come quello attuale, non sono di proprietà del Sindaco o Dell' amministrazione o ancora del PD ma sono ponti, idee, lavoro per la comunità tutta e per il suo futuro. Dovrebbero essere patrimonio di tutti, di chi oggi amministra e di chi lo farà in futuro.. Così come avviene nelle comunità mature e coese dove il bene comune Prevale sugli spiccioli interessi di bottega. Se il fine è il bene della comunità tutti dovrebbero remare nella direzione del suo benessere perché i sindaci passano, gli amministratori passano ma il territorio e le sue necessità restano e sono e saranno priorità per tutti. Perciò leggere la polemica quotidiana come sport nazionale del territorio senza sapere che non si danneggia il sindaco o l'amministrazione ma la comunità che rappresentano, assistere al tifo sfrenato affinché le cose vadano male è veramente svilente, così come è estremamente faticoso ma doveroso quotidianamente adoperarsi per smontare le bugie create ad arte. Purtroppo c'è ancora troppa gente che si lamenta seduta a braccia conserte per il solo gusto di farlo e troppo poca che si rimbocca le maniche ed opera per il territorio.
Non ci spaventa dover rispondere o smontare bugie o fantasiose ricostruzioni; quello che ci spaventa è la mancanza di cultura dell'impegno, di voglia di mettersi in gioco, di operare per costruire e mantenere. Se è facile dar fiato alla bocca perché si vorrebbero più feste o perché non piove e quindi la colpa è del comune più difficile è mettersi a lavoro, dare il proprio contributo ma è questo ciò che consente alle cose di esserci, di mantenersi e di avere un futuro perché pensare di stare a guardare pochi che con fatica provano a tenere in piedi l'esistente mentre la gran parte osserva e magari critica non è la più rosea delle prospettive”, termina la nota.