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PCI sull'inceneritore: 'In 40 anni tanto teatro ma nessun progetto alternativo'
Grosseto: Lorenzo Pozzo a nome della segreteria del PCI rilascia una dichiarazione a nome di tutto il gruppo dirigente delle Colline Metallifere.“Stiamo vivendo un periodo storico dove la salute pubblica è diventato l'argomento principale e siamo davvero preoccupati per quello che il futuro ci riserverà, perché niente sarà più come prima. Alla luce di quello che sta succedendo ci auguravamo che, soprattutto chi governa, qualcosa avesse imparato. Una fiducia mal riposta alla luce delle ultime notizie dove la Regione Toscana ha fatto partire un nuovo iter di autorizzazioni per attivare l’inceneritore di Scarlino”.
“NON CI SIAMO” - prosegue Pozzo – “Ancora si riparte per l’ennesime querelle tra TAR, Consiglio di Stato, dichiarazioni dei comitati, prese di posizioni dei sindaci, analisi epidemiologiche, nonostante che alcuni dati e pronunciamenti sull' argomento siano stati ben evidenziati. Ma la Regione insiste. Forse ci sono interessi dietro alla questione? E dove sono finite le preoccupazioni per la salute dei cittadini? Qualcuno si copre dietro la favola e posti di lavoro, alla quale ormai non crede più nessuno”.
“Come partito” continua Pozzo – “sia chiaro che abbiamo ben presente il problema dei rifiuti e quanto costa lo smaltimento in assenza di un piano che preveda per il nostro territorio una progettazione in grado di provvedere allo smaltimento impedendo che i nostri rifiuti viaggino sul territorio nazionale via gomma o via mare, facendo lievitare la nostra tassa e causando altri danni ambientali, inquinando più volte, mettendo a rischio la salute e rischiando di essere intercettati al business alle ecomafie”.
“Dobbiamo eliminare lo spreco di tempo e denaro” – conclude Pozzo – “non far ripartire un carrozzone come quello di Scarlino Energia, ormai obsoleto e lavorare ad un’alternativa eco sostenibile che pensi ad una progettazione in grado di rispondere al problema rifiuti. La raccolta differenziata è il punto di partenza del ciclo, passando da insediamenti che vadano a recuperare il differenziato con impianti moderni ed a regola d'arte. Ripartiamo anche da una diversa educazione civica eliminando plastica, imballaggi e implementando quindi la raccolta differenziata riducendo al minimo il residuo del rifiuto non recuperabile”.
Sull’argomento interviene anche la segreteria provinciale del PCI che ricorda come da quarant’anni si assista al teatrino della politica che ciclicamente autorizza e ricorda che negli ultimi 10 anni sono state numerose le sentenze che hanno negato le autorizzazioni ma tutto è stato vanificato da nuove procedure. Si ferma l’impianto che riparte poi dopo ricorsi e adeguamenti che non risolvono i problemi strutturali.
La politica, indistintamente, non ha a cuore il problema ma il governo del consenso, così esponenti del centro destra e del centro sinistra che localmente prendono posizione in modo convinto contro l’impianto, a livello regionale, per non fare torti ai manager industriali, rivedono le loro posizioni a favore dello stesso.
Nel mezzo ci sono i cittadini che da 40 anni vengono usati come bancomat per il consenso, pagano tariffe esorbitanti per uno smaltimento che sposta il problema da un territorio ad un altro e non dà risposte ambientali, alla sicurezza sulla salute e occupazionali.
La gestione dei rifiuti, che si lega strettamente a tutte le attività di pulizia dei nostri luoghi come lo spazzamento, hanno la necessità di avere risposte concrete, sostenibili senza impatti negativi sul sistema ecologico, sulla salute dei cittadini e sull’occupazione. Dobbiamo evitare che si creino anche su questo tema emergenze che significherebbero maggiori costi.
Sarebbe veramente ora di dire basta e mettersi a lavorare non per le prossime elezioni regionali, comunali o politiche ma per i nostri cittadini e per il nostro territorio.
Il PCI ritiene che sul tema chi vuole candidarsi alla guida della nostra Regione venga sul territorio non solo a vendere fumo ma a proporre quali saranno le azioni concrete che intende attuare per uscire definitivamente dalle ambiguità e proporre soluzioni innovative a beneficio dell’ambiente, della salute e dell’occupazione di tutto il comprensorio.