PCI: 'L'inceneritore di Scarlino va chiuso'
"Basta con questo penoso teatrino della regione e del PD".Dichiarazione della Segreteria Provinciale del PCI di Grosseto.Grosseto: "Bene che venga discussa e votata la mozione contro l’ennesimo tentativo della Regione Toscana governata dal PD per la riapertura dell’inceneritore di Scarlino. È da oltre 20 anni - si legge nella nota della Segreteria Provinciale del PCI - che si parla di questo impianto nato per altri usi e convertito in un brucia rifiuti.
Come sempre le anime del PD non trovano pace tra se, da qualche anno si sono schierate a livello locale contro l’impianto ma ai livelli provinciali, regionali compresi tanti sindaci si sono sempre espressi a favore.
Tempi lontani, vero, ma il nodo non è mai stato sciolto e tutto partì dalla Presidenza Scheggi, formata da DS, Margherita, Rifondazione e Pdci. Il ciclo dei rifiuti prevedeva la chiusura con l’incenerimento. Il piano fu votato da tutti meno che dal PdCI che non firmò quel piano, unico partito di quella maggioranza che si oppose all’incenerimento.
Oggi, lo scenario politico ha elementi determinanti per dire no all’incenerimento. Infatti, la magistratura lo ha ribadito più volte che l’impianto di Scarlino è pericoloso per la salute dei cittadini. Fu chiuso non perché nelle richieste dei documenti mancasse un francobollo o perché il giudice fosse un ambientalista, fu chiuso perché quell’impianto emetteva diossina e nessuno sa da quanto tempo i cittadini di Scarlino stavano respirando veleni.
È singolare che la Regione Toscana guidata dal PD, con esponenti anche della Maremma come il capogruppo, insistano e non da ora per tentare ogni strada che porti alla riapertura dell’impianto.
In questi 20 anni non solo non è stato pensato a proposte alternative all’incenerimento ma nemmeno sono state fatte le indagini epidemiologiche su tutta la flora e la fauna, non sono state inserite a tutela dei lavoratori della Piana di Scarlino centraline elettroniche che segnalino i livelli di inquinamento e mettano in protezione i cittadini e gli stessi lavoratori.
Sono più di 20 anni che si sentono solo chiacchiere che premiano la produzione mettendo in pericolo la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Siamo stanchi delle solite ricette vecchie, stantie e pericolose di una classe politica incapace di governare i territori e interessata solo al proprio profitto politico e personale.
Il PCI se l’impianto dovesse ricevere il via libera dalla Regione farà ogni passo necessario sia legalmente che socialmente per tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini, per questo stiamo verificando la possibilità di denunciare sia Scarlino Energia che la Regione Toscana per procurato danno ambientale e sanitario per possibili malattie dovute alla emissione di inquinanti.
La Regione Toscana responsabile di iter autorizzativi pur in presenza di sentenze di chiusura dell'impianto per l'alta pericolosità".