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"Paride Pascucci: un pittore, una vita". Lettura scenica a Manciano
Domenica 7 agosto, ore 18.00, in Piazza Magenta a Manciano "Paride Pascucci: un pittore, una vita" lettura scenica con canzoni e musica dal vivo da una pièce teatrale di Maria Modesti a cura di Enrica Pistolesi.
Manciano: “Ah, che caldo! E come mi acceca questa luce! Mi gira la testa, mi sembra di vacillare… Sento una grande arsura. E’ la malaria che brucia dentro… Caldo e freddo… Tremo come una foglia! Che brividi per la schiena! Concetta, la coperta… la coperta! Il sole comincia a tramontare… è tutto rosso… E’ un incendio nel cielo, che bellezza! E’ una meraviglia, un incanto. Ecco, addormentarmi così, e chiudere gli occhi su questo spazio infinito…”
Persino nell’attimo supremo e delirante della fine, il grande pittore mancianese Paride Pascucci si inebria del cielo infuocato di un tramonto maremmano.
Le sue opere hanno sempre rappresentato la nostra gente, la durezza del lavoro dei campi e del vivere in una terra spesso ostile.
Ed è proprio questo il senso del lavoro di Lettura Scenica portato in scena dal Teatro Studio, sotto la direzione di Enrica Pistolesi che ne ha curato l'adattamento e la regia: trasmettere attraverso le parole poetiche del testo, la passione bruciante che ha pervaso la vita di Paride Pascucci e che il pittore, dal carattere schivo e solitario, ha riversato nei suoi quadri dalla pennellata dura e dai colori aspri, regalando al popolo di Manciano e a chiunque vorrà riempirsene gli occhi, l’espressione più forte e profonda del suo amore per la Maremma.
INTERPRETI: Mirio Tozzini, Enrica Pistolesi, Daniela Marretti (voci recitanti); Paolo Mari (adattamenti musicali e chitarra); Luca Pierini (voce)
RIELABORAZIONE DEL TESTO E REGIA: Enrica Pistolesi
PARIDE PASCUCCI "Nato a Manciano il 30 settembre 1866, Paride Pascucci ebbe fin da giovane un rapporto tormentato con la sua città natale.
Rimasto orfano della madre all'età di sette anni ebbe un pessimo rapporto col padre: gracile di costituzione, introverso e sognatore era infatti da questi considerato un perdigiorno [...]". E' questo l'incipit di un bellissimo approfondimento sulla figura di Paride Pascucci - sull'artista, sull'uomo e sulla sua vita svoltasi in un contesto familiare e culturale che non saprà accogliere il suo estro, il suo essere fuori dagli schemi, la sua sensibilità e diversità -, curata da Massimo Cardosa nel suo Manciano: guida al centro storico.
Paride Pascucci studiò all'Accademia di Belle Arti di Siena, dove venne ammesso nel 1882.
Pochi anni più tardi entrerà nell'Alunnato Biringucci dopo aver vinto una borsa con un'opera di soggetto biblico, Adamo ed Eva cacciati dal paradiso terrestre.
Collaborò fino al 1917 con Cesare Maccari alla decorazione del Santuario di Loreto e alla realizzazione di affreschi nel Palazzo di Giustizia a Roma.
Tornato a Manciano, avviò una produzione pittorica tutta incentrata sulle misere condizioni di vita dei contadini locali.
NOTE SULL'AUTRICE: Maria Modesti, nasce a Manciano (Grosseto) nel 1947, poetessa ed autrice teatrale, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra le quali le raccolte di poesia Nel silenzio (1995, segnalata al Premio Montale 1996), Su uno spartito (2003, Premio Circe Sabaudia 2004), Praga: un sogno, una città con incisione di Pietro Paolo Tarasco e nota critica di Mario Luzi (2004), la silloge Il seme della vita (...)
Nel 2005 è tra i poeti scelti dalla Commissione Italiana per l’UNESCO ‘Poesia oltre il confine’.
Tra le sue altre pubblicazioni il saggio Finzione e verità nel teatro di Mario Luzi (2005) e le raccolte di racconti L’Angelo (2006), Il sogno dell’upupa (2011), Silenzi d’arabesco (2016), la memoria - ritratto Sui passi di Mario Luzi (2018) con prefazione di Marco Nereo Rotelli.
Notevolissima la sua produzione teatrale con le pièces Amarissima la ricordanza (coprodotta dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Recanati, Bicentenario Leopardiano 1998), Libellula (con Elisabetta Pozzi, Teatro Festival di Parma 1999; in Sipario, 2000), Pilla, un sogno perduto (con Marisa fabbri , regia di Fabio Battistini, Recanati, 2001; in Sipario 2001), Maneja (Sipario, 2003) ed Antigone; le due raccolte Voci e suoni della Maremma con testi tra cui Paride Pascucci: un pittore, una vita e L’unità d’Italia: Olinto e Pietro Aldi (2014) messi in scena dal Teatro Studio nel 2011, e Nel cuore delle parole con le pièces San Paolo: il dramma di un uomo e Una luce: Santa Teresa d’Avila (2019).
L’opera teatrale Medea, la straniera (Premio Letterario Internazionale G. Rohlfs, E. Mosino, A. Karanastasis, 2019), è stata pubblicata e tradotta nella parlata calabro – greca. Fa parte della trilogia: Antigone, Medea e Fedra (...)