Olio. Saccardi in visita all'OL.MA: "Qui il frantoio è eccellenza regionale per l'olivicoltura"
Annata olivicola in controtendenza in provincia di Grosseto. 1.000 soci e 5/6 mila quintali di olio certificato Toscano IGP. 85% vola all’estero.
Grosseto: In fila, all’ingresso del modernissimo frantoio della Cooperativa Ol.Ma a Braccagni, i trattori con i cassoni pieni di olive appena raccolte sono in attesa della frangitura. E’ un via vai continuo che profuma di ottimismo. In maremma la stagione dell’olivicoltura sta procedendo bene, decisamente meglio rispetto al resto della regione dove le piante sono scariche e la produzione di olio extravergine sarà inferiore rispetto ad un’annata media. L’andamento climatico, nella provincia di Grosseto, ha influito in maniera minore sulla delicata fase allegazione che segna il passaggio dal fiore al frutto.
A seguire le prime fasi della frangitura è arrivata la vice presidente ed assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi che, accompagnata dal Presidente della Cooperativa Ol.Ma, Fabrizio Filippi ha visitato il frantoio ed il caveau dove è custodito il prezioso olio extravergine. La vice presidente ha seguito tutto il percorso delle olive, da quando sono prese in carico dalla Cooperativa Ol.Ma attraverso un sistema di tracciatura digitale fino alla molitura meccanizzata a freddo e all’imbottigliamento. “La cooperativa Ol.Ma è una realtà straordinaria e all’avanguardia che è cresciuta moltissimo negli ultimi anni anche in chiave di sostenibilità e riciclo dei residui delle lavorazioni delle olive. – ha detto la vice presidente Saccardi – La mia visita qui è dettata dalla necessità di un confronto continuo ed aggiornato con un settore importantissimo per l’economia agricola regionale che attraverso la legge sull’oleoturismo con cui diamo alle imprese olivicole le stesse opportunità che abbiamo dato alle imprese del vino. L’obiettivo è ripercorrere il successo dell’enoturismo”.
Che sia una stagione strana lo ribadisce il Presidente dell’Ol.Ma, Fabrizio Filippi: “Il raccolto, fino a qui, è migliore rispetto allo scorso anno. Siamo nell’ordine di un 10-15% in più di olive molite. L’obiettivo è superare i 41 mila quintali di olive frante dello scorso anno”. Sul perché delle ragioni di tanta differenza tra una parte della Toscana ed il resto della regione il Presidente dell’Ol.Ma chiarisce: “La risposta è collegata a condizioni climatiche che sono state più meno penalizzanti nella fase soprattutto dell’allegagione. In maremma avremo una buona produzione che in parte compenserà la forte contrazione a cui stiamo assistendo nel resto della regione”. Uno scenario, quello stravolto dai cambiamenti climatici, che impone anche una riflessione agronomica: “L’olivicoltura non può più essere considerata una coltura di complemento. Non più. – spiega ancora Filippi - E’ una coltura che necessità delle stesse attenzioni quotidiani di un vigneto. Il futuro di questo settore dipenderà dalla misura in cui ce ne prenderemo cura in futuro”. La Cooperativa Ol.Ma riunisce 1.000 olivicoltori del territorio e certifica con la denominazione “Olio Toscano IGP” la quasi totalità di olio extravergine lavorato, tra i 5 e 6 mila quintali, che è destinato principalmente ai mercati stranieri, del Nord Europa e soprattutto degli Stati Uniti.