"Oggi parliamo di...": 1 luglio 1947, nave Panigaglia

Non tutti sanno che la lapide posta sulle mura medicee di Grosseto, al bastione Garibaldi, ci ricorda la più grande tragedia del mare dal dopoguerra, avvenuta nelle acque della nostra maremma. Il 1 luglio del 1947, a Porto Santo Stefano nella rada di Santa Liberata saltò in aria la nave della "Panigaglia"


La nave era adibita al trasporto di munizioni. L’evento costò la vita a circa 70 persone. La storia ci racconta che : “Nell' aprile 1945 i tedeschi, prima della resa, l'auto affondarono, l'unità venne rimessa nuovamente a galla nel 1946 con il vecchio nome di Panigaglia e tornò a prestare servizio come trasporto munizioni per la Marina Militare Italiana e venne impiegata nelle operazioni di rimozione di parte della notevole quantità di munizioni che si trovavano sull'isola di Pantelleria. Nella mattinata del 21 giugno 1947, dopo aver imbarcato 330 tonnellate di munizioni il Panigaglia, al comando del tenente di vascello Agostino Armato con a bordo 65 uomini lasciò Pantelleria per trasferire il munizionamento presso i depositi all'Argentario, alle 13 del 26 giugno, diede fondo nella rada di Santa Liberata a circa quattro chilometri da Porto Santo Stefano dove sarebbero state effettuare le operazioni di scarico, coadiuvate da due barconi della Montecatini, uno dei quali al comando del capobarca Armando Loffredo, aveva a bordo 12 operai civili”. https://www.pressmare.it/it/servizi/artemare/2022-07-01/75-anni-fa-la-piu-grave-tragedia-della-marina-militare.

Qualcosa andò storto quella mattina e da una prima piccola esplosione ne susseguirono altre, fino a far saltare in aria e affondare il Panigaglia. Anche il barcone della Montecatini fu investito dalla deflagrazione, esplodendo e affondando a sua volta. L'unico sopravvissuto, il militarizzato Salvatore Somma, gravemente ferito, che fu ricoverato in gravi condizioni all'Ospedale di Grosseto. Successivamente furono aperte le indagini, che portarono ad accertamenti in relazione all’esplosione, riconducibili a cause accidentali. Questa tragedia è ricordata anche con una lapide nel cimitero di Porto Santo Stefano e con un monumento nel parco artiglieria militare a Grosseto.