Minacce al personale sanitario, Opi Grosseto: 'Inaccettabili, procederemo per vie legali'

Il presidente Draoli: “Non possiamo più tollerare episodi di violenza, neppure attraverso i social. Comprendiamo il disagio in caso di disservizi e siamo pronti a fare la nostra parte per supportare l’Azienda se si rendesse necessario rivedere i percorsi”.

Grosseto: “Abbiamo raccolto tutte le minacce e le offese rivolte agli infermieri e al personale sanitario e adesso sono al vaglio dei nostri legali: vogliamo procedere per tutelare i nostri iscritti”. È dura la condanna dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto nei confronti delle offese e delle frasi minacciose che sono comparse sui social a seguito della denuncia di un disservizio occorso a Follonica nei giorni scorsi.

“Comprendiamo i disservizi e le difficoltà che l’utenza può incontrare – dice Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto – e quindi non entriamo nel merito dei problemi lamentati, anzi ci auguriamo che l’Azienda sanitaria dia le dovute risposte e rassicurazioni sui percorsi, così come già avvenuto in passato, ma non tolleriamo e non possiamo tollerare in alcun modo minacce così gravi nei confronti di colleghi infermieri e operatori sanitari, neppure attraverso mezzi social. Qui, infatti, non si sta parlando di sfoghi, che possono essere comprensibili e legittimi, ma di intimidazioni vere e proprie, che si riferiscono a sparare, portare con sé oggetti contundenti, come mazzoli, grimaldelli, pietre, per colpire gli operatori sanitari, di pestaggi e di auguri di morte. Si tratta di esternazioni intollerabili, che rientrano in profili penali e che noi, come Ordine non possiamo sottovalutare in nessun modo”.

Draoli ricorda che, in alcuni casi, di fronte a segnalazioni degli utenti, l’Ordine si è reso disponibile con l’Azienda per migliorare i percorsi ed individuare soluzioni: “ed è quello che faremo anche in questo caso – aggiunge -, ma allo stesso tempo porteremo avanti le azioni necessarie perché questo clima di violenza, anche se verbale, si stemperi. Siamo certi che la Asl farà la sua parte nell’applicazione anche della recente 112 del 2020 ‘Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni’, che inasprisce le pene per chi aggredisce i sanitari, anche verbalmente, e istituisce nuovi protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi”.

“Inoltre – ricorda Draoli – ricordiamo che esistono percorsi appositi per segnalare disservizi, come quello curato dall’Urp e invitiamo i cittadini ad usare i canali ufficiali e non i social come ‘sfogatoio’ e strumento di denuncia, perché questo, come ormai vediamo tutti i giorni, non fa altro che creare tensioni e innescare violenza senza risolvere alla radice le eventuali problematiche”.