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La truffa della transizione ecologica
Potere al Popolo: "Nessuna opera contro la siccità e fondi pubblici per le solite clientele"
Grosseto: «Quest’anno - si legge nella nota di Potere al Popolo Grosseto -, in cui la siccità prolungata e il caldo esagerato stanno dando una lezione aggiuntiva, quanto ottusamente rifiutata, ai negazionisti del cambiamento climatico, che imperversano nell’Amministrazione comunale e nei telegiornali locali, in molti si sono convinti della necessità di trattenere in collina l’acqua piovana per usi plurimi. Dieci invasi collinari sono stati previsti fin dal 1999 dal Piano Territoriale di Coordinamento, tuttora vigente, e i loro progetti di massima furono elaborati dal Genio Civile, ma sono rimasti nel cassetto. Infatti, le Giunte della Regione Toscana hanno sempre sostenuto che la Maremma dovesse essere limitata alle colture cerealicole asciutte e a nulla sono valsi gli studi sull’impoverimento e inquinamento delle falde idropotabili di pianura, sull’ingresso del cuneo salino a diversi chilometri dalla costa, sulla forte probabilità di alluvioni autunnali e sulla necessità di riserve idriche contro gli incendi, tutte funzioni svolte dagli invasi collinari.
Ora si cercano i finanziamenti spendibili per realizzarli, ma chi frequenta il Parlamento, come l’On. Sani del Partito Democratico, dovrebbe conoscere bene quali sussidi pubblici vengono erogati dallo Stato italiano e a chi vanno. Li pubblica il Ministero della Transizione Ecologica, dovendo rispettare gli accordi di Parigi, in “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli”. Nell’ultima versione pubblicata in rete, la quarta, i sussidi dannosi, anche se sembra impossibile, continuano a prevalere sui secondi.
Il 4° Catalogo stima a 18,9 miliardi di € nel 2020 i sussidi ambientalmente favorevoli, mentre i sussidi ambientalmente dannosi sono stimati a 21,6 miliardi nel 2020. Quelli alle fonti energetiche fossili, direttamente responsabili dell’eccesso di emissioni di CO2 nell’atmosfera e dei danni notevoli all’ambiente e all’umanità sono stimati a 13,1 miliardi di € per il 2020. Un elenco scandaloso di sussidi alle clientele, dai contributi per ridurre il costo dei carburanti ai voli in aereo, al regalo ai manager privati per l’acquisto e gestione di auto aziendali.
Rimuovere i sussidi pubblici dannosi al clima perché concepiti e tendenti a favorire ed aumentare il consumo dei combustibili fossili può nuocere all’economia del paese? La risposta è No e la fornisce lo stesso Ministero che produce (pagina 778 del Catalogo) i risultati di diversi scenari possibili sulla base di modelli di calcolo da fonti autorevoli. Nello scenario in cui le entrate, derivanti dalla rimozione dei sussidi ai combustibili fossili dannosi, fossero utilizzate per finanziare e sovvenzionare le fonti rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica del settore industriale si registrerebbe un aumento del PIL dello 0,82%.
Allora - conclude la nota - c’è un’unica spiegazione alla situazione italiana e alla penuria di acqua in Maremma: alle forze politiche che hanno promosso una colossale opera di greenwashing ai danni della collettività interessa soltanto sovvenzionare le lobby particolari di chi rovina il clima, la vita e l’economia generale del paese per ottenere un consenso clientelare».