‘La prossima settimana …’: Sfida, quanto è labile il confine tra lealtà e arroganza!
di Raffaello Milani Sfida, una parola che ne mette in fila altre mille ma che speso è foriera di svariate interpretazioni. Ogni istante della nostra vita è una sfida, contro noi stessi contro chi abbiamo davanti contro il destino contro chi ci vuole sconfitti. È comunque il momento in cui siamo noi contro l’altro.
Per chi come me è stato giocatore, la sfida è, e resta, dentro in ogni situazione; e qui le strade si dividono tra chi è perdente e chi è vincente e anche chi non sa cosa succederà affidandosi al destino. Per indole la sfida mi carica mi stimola ed ho imparato a non darmi mai per sconfitto in partenza, mi gioco sempre le mie carte. Perdere e vincere sono due facce di una stessa medaglia che quindi può rivelarsi dolce o amara dipende dall’esito. Oggi però ce la variabile impazzita del modus operandi e la tendenza è spesso quello di vincere sempre comunque e con ogni mezzo si esso legale o meno. Vincere barando che senso avrà davvero lo comprendo pochissimo ma per qualcuno ha il suo bel senso se alla fine porta risultato.
Il gusto di dire io ho vinto è lo stimolo fondante di ogni azione, se poi è lecita bene altrimenti si bypassa e si va a vincere. Non ci sono mai stato a combattere barando ma mi rendo conto che oggi solo il fine giustifica i mezzi e in tanti pur di vincere venderebbero l‘anima al diavolo. Oggi, ad esempio, mi confrontavo con un tizio con il quale da tempo incrocio le lame. Vorrei sfidarlo a singolar tenzone ma l’unico risultato che ottengo sono chiacchiere, invettive, sfottò, a cui ribatto colpo su colpo ma non mi basta e l’ho invitato a confrontarsi ‘vis a vie’. Non c’è versi, non ci sta al confronto, svicola, attacca a testa bassa, ma mai e poi mai affronta la sfida. Una cosa però la fa… scappa, fugge si eclissa e vola persino in Belgio (ma sarà vero?) pur di non accettare la sfida. Ritengo che nella vita gli ostacoli vadano affrontati nel bene e nel male io ci provo, spesso perdo ma quando vinco... è tutto un altro mondo. Perché ho vinto io. E tu che sei scappato, che hai glissato, che hai usato sotterfugi ma inesorabilmente hai perso, che gusto provi ad aver agito subdolamente ad aver cercato con l’inganno di sovrastare chi ti sfidava? Oggi in moltissimi ambiti questo è il modo di giocarsi le proprie carte ma non è il mio modo.
Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!
Domani, forse, io perderò la sfida, ma sono sicuro di averci messo solo del mio. Ma se vincerò, sarà perché ho sfruttato tutto il mio talento.
Non sono mai fuggito e non condivido chi per indole lo fa. Non sono niente buono come leone da tastiera, lì ruggisco, sbraito, urlo e il bello è che farei lo stesso fuori da quella maledetta tastiera.
Mi stimola la lotta, e domani se si presenterà un’altra sfida vorrei poter dire che l’esito è frutto solo del mio sapere ed essere forte, o del non sapere perché sono debole e inadeguato. Quindi, voglio che nel bene o nel male sia sempre e solo colpa mia!!! Chi riesce a fare questo, ritengo che sia solo a metà dell’opera. Il resto è solo la vita che lo farà, quella vita che va da oggi alla fine.
Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.