'La prossima settimana...': Arcuri… c’è una 'Speranza?'
‘La prossima settimana...' rubrica di cronaca, attualità e molto altro, sui fatti salienti di questa settimana. di Raffaello Milani
Chiamato dal precedente premier a ricoprire un ruolo d’importanza strategica rilevantissimo, il signor Domenico Arcuri a oggi risulta essere uno trai i personaggi meno graditi alla pubblica opinione, al pari del ministro, (confermato anche da Draghi), Roberto Speranza.
Obiettivamente, nel percorso che ha intrapreso fin qui, dobbiamo dire che non ha brillato per nulla, sia per capacità risolutiva, sia per acume tattico. Come si direbbe in gergo calcistico, finendo nel così detto “occhio del ciclone” a causa di presunte irregolarità e scelte totalmente errate.
Estendendo un pò la visione, è pur vero che non è il solo, infatti, anche chi nel CTS ha cariche di una certa importanza, non brilla concretamente più di lui.
Ma veniamo al personaggio Arcuri. Viene spontaneo chiedersi se, alla luce di evidenti errori commessi, sia oppure no l’uomo giusto al posto giusto. A dire il vero, a me non sembra proprio. Ma questo è un mio parere ovviamente, vuoi forse per un polso piuttosto labile o per la paura di rischiare quel qualcosa in più che lo rende sicuramente poco convincente.
Arcuri viene da esperienze di un certo livello a cominciare dall’IRI, per passare poi alla gestione di alcune aziende del gruppo nel ramo informatico. In seguito passa, come amministratore delegato, in altre aziende operanti sempre nel settore informatico o delle consulenze e servizi, per finire alla guida di Invitalia, occupandosi dello sviluppo del sistema produttivo, della coesione territoriale e della reindustrializzazione di aree industriali dismesse o in crisi economica, tra queste c’è la bonifica dell'area di Bagnoli e di Termini Imerese, con risultati poco rilevanti.
Chiamato da Giuseppe Conte alla guida di un apparato che, forse, si è dimostrato troppo grande per lui essendo incorso in errori anche gravi, a cominciare dalle famosissime “primule”, che si sono distinte per due elementi fondamentali: il costo (si parlerebbe di circa 400.000 € cadauna) e il bando per l’assegnazione della gara (praticamente nessuna azienda sembrerebbe avere i requisiti minimi per parteciparvi a parte le grandissime del settore). Già da qui ci sarebbe da dire, e molto, sull’opportunità di tenere questo signore in quel preciso posto.
Ora, poi, sono venute fuori anche altre beghe tipo l’inchiesta per l’acquisto per 72 milioni di euro delle mascherine, tutti input che, secondo il mio parere, gridano vendetta se accostati a una personalità che dovrebbe essere di alto livello.
Chissà oggi quanti Arcuri rivestono posti d’importanza strategica e commettono errori alle volte irreparabili… Un male della visione burocratica e poco lungimirante di chi entra a far parte di una pubblica amministrazione. L’essere alle dipendenze di un organo dello Stato o di una partecipata riconducibile a esso, non esime né dal commettere errori, né dal pagarne, se commessi.
Vivendola dall’interno, posso dire con cognizione di causa, che ci sono molti, forse moltissimi, dirigenti, funzionari, spesso poco noti, che nel loro piccolo, si fa per dire, riescono dove altri mai potrebbero solo pensare di arrivare.
Gli “Arcuri”, non per demonizzare la persona ci mancherebbe, che invece si sentono le spalle coperte dal fatto di essere un “organo dello stato”, si sentono anche autorizzati a commettere, anche se magari in buona fede, degli errori per giungere agli obiettivi che sono stati loro assegnati ma questo non li giustifica nel loro operato anzi… Secondo il mio parere, li rende colpevoli e poco degni di ricoprire un ruolo del genere.
Ho bene in mente come un mio dirigente, al quale devo molto, che seppur burbero ma molto, molto determinato, gestiva tutto un settore e lo faceva “trottare”. Ma ho bene in mente, anche come affrontò un evento, lancia in resta, come il disastro della Concordia. Evento che divenne uno dei tanti, ma in cui il suo acume e la sua determinazione ci fecero diventare una vera macchina da guerra amministrativa… e come di quel caso ce ne furono molti altri, dove c’era una vera squadra che girava a mille!!! Grande Massimo! Un nome di fantasia, ma non tanto … questo è l’Arcuri che vorrei vedere sempre.
Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!
Da ieri, riferendomi al nuovo Governo Draghi, il gestore del macchinario è cambiato. Il motore è stato sostituito in alcune parti, ma sono rimaste in essere altre che non avevano funzionato, e per le quali la Speranza che funzionino bene è davvero un’utopia. Chissà se il nuovo pilota avrà davvero l’intenzione di cambiare radicalmente percorso perché, a mio parere, quello intrapreso finora è notevolmente deficitario. Quel deficit di azione sarà recuperato in tempo o continueremo a ricevere informative tre ore prima che succeda l’evento?
Il capomacchina è certamente di livello, parte della macchina è una Ferrari, ma l’altra parte è poco meno di una Bianchina (con tutto il rispetto per quest’ultima), o meglio una Trabant mascherata. Il connubio tra i due motori, a mio avviso non sta in piedi. Quindi, da domani sarebbe bene che la Bianchina lasci il passo, come minimo, a una Maserati, altrimenti la vedo dura. Non tanto per vincere, ma almeno per arrivare solo alla fine del gran premio.
Forse, ma dico forse, il carisma del pilota permetterà davvero un salto di qualità tale da recuperare il gap e passare avanti! Me lo auguro, soprattutto per la nostra Italia. Dio non voglia che sia un'altra cattedrale nel deserto, con tanta enfasi anelata, ma che rimane per l’ennesima volta senza acqua benedetta, ne corde per le campane.
Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.