'La politica vista dai giovani': …democrazia, politica e libertà
di Lorenzo Lauretano Bentornati, lettrici e lettori, all'appuntamento con la rubrica "La politica vista dai giovani". Quest'oggi volevo affrontare un argomento a cui tengo particolarmente, ovvero, il rapporto tra i giovani e la politica, l'appeal che può avere e, più in generale la percezione della politica da parte della società italiana.
Partiamo dal principio. La politica moderna è ben diversa da quella della Prima repubblica. Con la caduta dei grandi partiti delle ideologie dopo il 1992, abbiamo assistito ad un graduale cambiamento sia nei partiti, sia nella militanza. Aderire ad un partito oggi è certamente più sicuro piuttosto che in altri periodi storici. Quindi, in linea teorica, con i mezzi di oggi e con le condizioni decisamente migliori, perchè non si ha un'adesione di massa ai partiti?
Perché purtroppo negli ultimi 15 anni la politica è stata messa alla berlina da certi personaggi, denigrata e demonizzata. E qui possiamo tornare al 1992 e a "Mani Pulite". Da lì nasce il sentimento di anti-politica e il principio di un certo movimento giustizialista. La retorica di "Mani Pulite" voleva che tutti i politici o imprenditori indagati fossero considerati subito come "ladroni", ed ogni arresto gestito come trofeo di caccia da parte dei membri del pool. Non discuto certo il merito dei processi, in quanto vi era effettivamente una certa illeceità nella gestione dei fondi dei partiti. Metto in discussione il metodo. Da quell'anno iniziò la lunga stagione dell'anti-politica, portando quindi un graduale allontanamento da parte dei giovani ed una generale mancanza di interesse nella vita politica. E qualche anno dopo al picco massimo dell'anti-politica nasce un certo movimento, giustizialista ed "anti-casta", dove paradossalmente, si fa dell'anti-politica una bandiera politica, e si combatte, quindi, politicamente in tal senso. Non è un caso che, almeno nei primi anni, questo movimento attraesse a sé persone giovani, e guardando alla sua classe dirigente attuale, è probabilmente la forza politica con l'età media più bassa.
Purtroppo però, la mancanza d'interesse rimane comunque una piaga per la società italiana, un problema che va risolto il prima possibile, cercando di dare di nuovo alla politica il valore che merita. Certo, non sarà semplice cancellare 30 anni di "politici ladri" o altri epitaffi simili, ma attraverso la buona politica, si deve dare dimostrazione che è ancora possibile potersi affidare ad una classe politica efficace, davvero al servizio dei cittadini. Chiaramente non è possibile un ritorno ai grandi partiti ideologici della Prima Repubblica, ma bisogna comunque tornare a credere in certe idee. La politica è, d'altro canto, l'unico mezzo che abbiamo per esercitare la nostra libertà costituzionale. Un abbandono alla politica significa abbandonare la propria libertà. E purtroppo di questi tempi la libertà viene data troppo per scontato. Io credo che la libertà vada percepita come un qualsiasi muscolo umano, se non si utilizza per un periodo medio-lungo, si rischia l'atrofizzazione. E lo stesso vale per la libertà.
Concludo l'appuntamento di oggi ribadendo che è per tale libertà che bisogna partecipare alla vita politica, essendo la libertà il valore fondamentale della società occidentale. Torniamo ad avere una politica che non sia percepita come "Casta" ma come "Politica".
Vi ringrazio per l'attenzione, vi aspetto per il prossimo appuntamento