‘La Parola agli adolescenti’: … un pensiero sulla guerra!
La parola agli adolescenti" la rubrica quindicinale di MaremmaNews dedicata ai giovani. Una rubrica scritta da loro stessi. Un modo per confrontarsi, scambiare opinioni, raccontare qualcosa, insomma interagire. Un modo per capire il mondo degli adolescenti di oggi e parlare dei loro sogni.
Gianni, 14 anni. Frequenta la terza media a Grosseto, è con noi per raccontarci il suo pensiero sulla guerra.
- L’argomento non è semplice, ci racconta Gianni: la Tv ci “bombarda” di notizie, ci parla di guerra, a scuola facciamo ricerche sull’Ucraina e il suo rapporto con la Russia per comprendere e capire perché è scoppiata la guerra in quei territori. Dalla mia ricerca su Internet ho capito che:
“L’Ucraina nasce come Stato indipendente nel 1991, a seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica, ma sperimenta una crescente instabilità, soprattutto agli inizi del nuovo millennio, data dalla contrapposizione tra i fautori dell’avvicinamento all’Unione Europea e all’Occidente e i sostenitori del legame storico con la Russia”.
“Nel marzo 2014 infatti la Russia sancisce ufficialmente la secessione della Repubblica di Crimea dall’Ucraina e la sua annessione alla Federazione Russa. Pochi giorni prima, gli abitanti della regione (a maggioranza russofona) avevano espresso mediante referendum (considerato illegale dalla Corte costituzionale ucraina) la volontà di tornare sotto la sovranità di Mosca.”.
“La regione del Donbass, nell’Est dell’Ucraina, segue a ruota l’esempio della Crimea, scatenando una guerra civile nelle province di Donetsk e Lugansk, che si autoproclamano repubbliche indipendenti (si tratta delle due repubbliche riconosciute da Putin nel discorso di pochi giorni fa). Nel febbraio 2015, con l’accordo detto Minsk II, si giunge a un cessate il fuoco ma gli impegni assunti in quel momento non vengono del tutto rispettati dalle parti, con la conseguenza che il conflitto prosegue di fatto ininterrottamente fino a oggi”.
Noi ragazzi facciamo tante domande sul perché di questa guerra, le risposte non sono sempre soddisfacenti, spesso incomprensibili, le ricerche che ci fanno fare sono utili a capire le dinamiche dei territori, ma non a capire perché si arriva al punto di uccidere, i nostri genitori, come i prof non sono pronti a dare tutte le informazioni, non perché non siano preparati, ma perché non è facile parlare di guerra. Per questo l’unica cosa che mi sento di dire è: BASTA CON LA GUERRA, BASTA CON TUTTE LE GUERRE!!.
Consapevoli che questo è un argomento di enorme difficoltà e delicatezza, ringraziamo Gianni per il suo contributo, tutto questo ci fa capire che i nostri ragazzi, crescono, pensano e ragionano e non vogliono la guerra.
Ringraziando Gianni, vogliamo concludere con una frase di ALBERT EINSTEIN: “La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire".