La notte delle idrovore tricolori illumina anche la Maremma

Dalla sera e per tutta la notte di martedì 18 marzo i principali impianti idraulici lungo la Penisola saranno illuminati di tricolore: a pensare all’iniziativa è stata appunto l’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue, attraverso l’azione locale dei consorzi di bonifica ed irrigazione.

Grosseto: Cb6 ha scelto l’idrovora di Talamone, un impianto importante che permette di alleggerire il reticolo di acque basse. In caso di precipitazioni intense e senza l’azione dell’idrovora le acque non riuscirebbero a defluire naturalmente in mare, ma ristagnerebbero nel circostante padule. Il Consorzio 6 Toscana Sud oggi gestisce 13 idrovore, 8 nella pianura grossetana e 5 nella zona sud della Maremma. L’idrovora di Talamone sarà illuminata dal tramonto di martedì 18 fino all’alba di mercoledì 19 marzo.

“Abbiamo da subito accolto questa proposta di Anbi nazionale – afferma il presidente Federico Vanni – la riteniamo un’iniziativa utile per ricordare che i consorzi ci sono e rappresentano un presidio fondamentale per limitare il rischio legato a eventi atmosferici estremi, purtroppo sempre più frequenti”. “E’ anche significativo che tutti i consorzi italiani illumineranno le loro idrovore nella stessa notte – riflette Vanni – non si può prescindere dall’unità e dalla collaborazione per affrontare le sfide complesse che ci attendono e che riguardano non solo il rischio idraulico ma anche l’irrigazione e l’ambiente”.

“Con questo gesto vogliamo rilanciare ancora una volta come la gestione delle risorse idriche debba essere una questione nazionale e come le opere idrauliche siano un patrimonio dell’intero Paese, che spesso non ne conosce l’indispensabile funzione – precisa Francesco Vincenzi, presidente di Anbi nazionale - Anticipiamo in questo modo la data del 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua, che vorremmo non si limitasse alla consueta liturgia delle buone intenzioni, ma si sostanziasse della concretezza dei finanziamenti necessari ad aumentare la resilienza delle comunità alla crisi climatica”.

“La nostra iniziativa vuole richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di scelte infrastrutturali di fronte all’estremizzazione degli eventi meteo, dalla siccità alle alluvioni – prosegue il direttore generale di Anbi nazionale, Massimo Gargano - Due, in particolare, sono gli interventi, che vogliamo evidenziare. In primo luogo, l’avvio del Piano Invasi, proposto con Coldiretti, per la realizzazione di 10.000 bacini multifunzionali, perlopiù medio-piccoli, entro il 2030 e di cui 400 sono già cantierabili; per questo ribadiamo la richiesta di destinare a tale scopo quantomeno parte dei 7 miliardi di euro, definanziati dal Pnrr, perché destinati a progetti considerati ormai irrealizzabili entro i termini fissati dal cronoprogramma del Next Generation Eu. La seconda richiesta riguarda la necessità di accelerare la burocrazia anche istituzionale per sbloccare almeno i 946 milioni di euro della prima tranche di finanziamenti previsti dal Pnissi -piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico, avviandone così la realizzazione, che prevede investimenti per 10 miliardi in un decennio, a servizio dell’efficientamento della rete idrica del Paese”.