La Cgil celebra la giornata mondiale contro la violenza di genere

Rossi (coordinamento donne): «sabato venite al reading “….se dico Donna….”. È importante dare un segnale forte dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin»

Grosseto: La Cgil celebra la giornata mondiale contro la violenza di genere con un “reading” (lettura pubblica) di testi di donne celebri – “….. se dico Donna….” - interpretati da due attrici del Teatro Studio. L’appuntamento è per sabato 25 novembre alle 16:30, nei locali del centro di promozione sociale Roberto Ciabatti in via De’ Barberi 55 a Grosseto. Un'occasione per riflettere sui rapporti fra uomini e donne a partire da testi incisivi e illuminanti scritti da grandi donne. Interpretati da due brave attrici e performer come Daniela Marretti ed Enrica Pistolesi, della compagnia Teatro Studio.

«Se non ora quando? Il coordinamento donne della Cgil maremmana – spiega Claudia Rossi, in veste di responsabile - è storicamente impegnato sui temi della parità di genere. E per il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza di genere, avremmo comunque organizzato un'iniziativa pubblica. Ma quel che è successo a Giulia Cecchettin ci ha scosso tutte oltre la nostra consapevolezza della gravità del problema dei femminicidi. Per questo mi auguro vengano in tanti alla lettura pubblica “...se dico Donna….”. È importante».

L'introduzione della performance è affidata alle parole di Simone de Beauvoir – dal libro “Il secondo sesso”, I dati della biologia). Due i testi successivi che saranno interpretati. Brani tratti da "Tutta casa, letto e chiesa" di Franca Rame che reggono ancora all'usura del tempo: «leggi e riforme hanno fortunatamente rivisto il diritto di famiglia, la rivoluzione culturale e il progresso della società hanno cambiato certe regole e certi costumi, ma quando parliamo di comportamenti profondi, mentalità radicate, stereotipi, quando parliamo del lato pratico della vita delle donne, quelle parole, non suonano affatto distanti».

L'altro riferimento drammaturgico è il frammento del più ampio monologo di Giuliana Musso - una tra le attrici e drammaturghe più interessanti della scena italiana contemporanea, specialmente se parliamo di teatro civile - dal titolo "Nati in casa", che in maniera spassosa, comica, ma corrosiva, mette al centro il corpo della donna e il controllo esercitato dal mondo maschile, anche quando si parla di maternità. Una riflessione molto attuale e profonda che investe temi come la medicalizzazione della maternità, gli uteri in affitto o la mercificazione del corpo della donna.