Guido Petrucci alla "Tor de Geants 2022" in Val d'Aosta

Grosseto: Val d'Aosta Tor de Geants 2022350 km con 30000mt/disl, quindi mediamente ogni 10km ci sono 1000 mt/disl. Ci sono passaggi in quota di oltre 3000 mt.

Gara non stop con 150 ore di tempo massimo e cancelli orari da rispettare, partenza e arrivo a Courmayer. Lungo il percorso ci sono 6 basi vita cioè luoghi attrezzati per ospitare gli atleti di passaggio. Oltre le basi vita ogni 15/20 km ci sono dei punti di ristoro/controllo.

È la gara più dura al mondo per quanto riguarda il trail running, 50 paesi rappresentati e 1200 atleti al via. C'è anche Guido Petrucci per la Asd Triathlon Grosseto.

«La mia gara  - racconta Guido Petrucci - prende il via alle ore 10:00 di domenica 11 settembre, arrivo al via dopo mesi e mesi giorni e notti di preparazione passati nelle colline circostanti la nostra città nonché escursioni sul monte Amiata ed anche numerose trasferte in Val d'Aosta sui luoghi di gara. Ad assistermi lungo il percorso la mia famiglia, Galgani Roberta e Alice Petrucci. In remoto sono in collegamento con il mio amico Massimo De Masi che mi fornisce importanti aggiornamenti sui tempi di percorrenza e previsioni meteo nonché sostegno morale.

Purtroppo mi presento al via con un dolore alla zona lombare che mi complicherà non poco la prestazione ma non può essere un alibi per aver fallito nel mio intento di arrivare al traguardo.

Infatti già dopo la prima base vita di Valgrisanche al 50° km sento che le gambe non sono quelle buone ma è troppo presto per arrendersi. Altri 50 km e arrivo al controllo di Ex rosseou camminando in discesa con la parte superiore del corpo ruotata a dx, il dolore alla zona lombare mi limita tantissimo. Lì prima grossa crisi e mi voglio ritirare ma il mio team di assistenza mi rimette in carreggiata con massaggi tachipirina e 2 ore di sonno. Questa è una delle tappe più dure con il passo del Lautaret e col Lauson da valicare. In salita faccio una fatica bestiale e consumo tante troppe energie.

Riesco a superare questa tappa e arrivo alla 2°base vita di Cogne. Breve riposo e via per raggiungere la 3° base vita di Donnas, tappa morbida per gli standard del tor e comunque 3800 mt/disl... in 38km.

A Donnas faccio un errore importante nella valutazione dei tempi di ripartenza e perdo un vantaggio in termini di ore. Infatti tra cura dei piedi che presentano vesciche, mangiare e riposo rimango fermo troppo tempo. Nel frattempo ritrovo un vecchio amico che avevo già trovato nel 2019 e proseguiamo insieme.

Tappa Donnas Gressoney unanimamente riconosciuta come la tappa più tosta del tor. Ho i fantasmi in testa perché nel 2019 prima ancora di arrivare a Gressoney mi sono ritirato al ristoro Di Niel La Gruba.

È un deja vu impressionante.

Lascio il mio compagno di viaggio per cercare di recuperare il tempo perso e mi avvio di buon passo, mi sembra di stare bene ma la crisi incombe. Passo l'ultimo passo al colle della Vecchia e inizia la discesa più massacrante che si possa immaginare, non c'è un metro di respiro solo gradoni scivolosi rocce smosse e saliscendi fino alla fine.

Negli anni di ultra trail ho scoperto un segreto di pulcinella... la salita ti stanca ma la discesa ti stronca... . Soprattutto se hai le gambe deboli come le mie. Infatti man mano che scendo ho sempre più dolori ai piedi gonfi e doloranti.

Arrivo stremato a Niel dove ad attendermi c'è la mia famiglia, io sono scoppiato e loro provano a farmi andare avanti ancora. Ragioniamo sui tempi e vediamo che non sarei riuscito ad arrivare in tempo utile a Gressoney.

Con il morale sotto i piedi decido di ritirarmi facendo anche un bel piantino. Abbandono alle ore 16.30 di mercoledì 14 dopo 200 km percorsi e 150 ancora da fare.

Stesso luogo e stessa situazione del 2019 e ora comunque non è il caso di cercare alibi o giustificazioni per questo altro fallimento, semplicemente il mio fisico non è adatto per sopportare uno sforzo del genere. Ho visto tanti atleti con un fisico all'apparenza improbabile andare avanti come carri armati mentre io soffiavo come un mantice.

Peccato perché questa volta ci avevo creduto parecchio e avevo fatto le cose per bene ma è andata così, si chiude qui la mia storia con il TOR».


Per corretta informazione bisogna dire che la gara è stata sospesa nella notte di giovedì per una bufera di neve che si è abbattuta nell'ultima parte di gara; gli atleti ancora sul percorso sono stati fermati e accompagnati a valle da Guide Alpine e sono stati comunque segnati come finisher della gara.