Giornata  Internazionale contro mutilazioni genitali femminili. Fratelli d’Italia pone l’accento su questo importante appuntamento mondiale

Francesca Pepi, Andrea Guidoni: “Si stima che almeno 600 mila donne, soprattutto bambine, che vivono in Europa, siano state vittime di questa atroce pratica dell’infibulazione che lede più di ogni altra cosa la dignità umana”. Grosseto: “Il 6 febbraio, con la Risoluzione adottata all’unanimità dall’Assemblea Generale dell’Onu, è stata istituita la Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili per mettere l’accento e porre sotto i riflettori questa aberrante pratica, rivolta contro le donne, soprattutto le giovani adolescenti, e che purtroppo ancora oggi, viene praticata in tutto il Mondo”, questo affermano i consiglieri comunali Fratelli d’Italia-Grosseto, Francesca Pepi e Andrea Guidoni.

“Le mutilazioni genitali femminili, - spiegano Pepi e Guidoni – comprendono tutte quelle pratiche che comportano la rimozione sia parziale, sia totale degli organi genitali esterni della donna o altre pratiche lesive degli organi stessi, non dovuti ad esigenze medico-sanitarie, che di fatto, e in spregio a qualsivoglia dignità e diritti umani, mettono in serio pericolo la salute sessuale e psicologica di bambine per tutto il resto della loro vita”.

“A tal proposito, - proseguono i due esponenti di Fratelli d’Italia - si stima che oggi circa 200 milioni di giovani donne, principalmente bambine tra i 4 ed i 14 anni, vivono nel pianeta con cicatrici riferibili a mutilazioni genitali. In Europa ammonterebbero a circa 600 mila, le donne vittime di questa atroce pratica, e molte altre ancora risulterebbero a rischio. Un’indagine promossa dall’Università "Bicocca" di Milano, e finanziata dal dipartimento delle Pari Opportunità, ha stabilito che in Italia le donne che hanno subito mutilazioni genitali femminili sono più di 85.000, delle quali quasi 7 mila minorenni, con nigeriane ed egiziane come maggiori tributarie”.

“Fratelli d’Italia, in questa giornata contro le mutilazioni genitali femminili, vuole esprimere la propria netta e chiara condanna contro questa brutale e ignobile pratica, che lede la dignità umana, puntando i riflettori anche sui vari attori istituzionali, oggi più che mai, chiamati a vigilare e a favorire la collaborazione tra le amministrazioni locali, le associazioni, i consultori e le strutture socio-sanitarie del nostro territorio, al fine di far emergere situazioni a rischio e dare sostegno concreto a tutte quelle bambine e giovani donne possano esservi coinvolte”, concludono Francesca Pepi e Andrea Guidoni.