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Filctem Cgil: "Col rinnovo della concessione geotermica Enel Green Power investe troppo poco"
Filctem Cgil: "Solo 3 centrali per 65 MW di potenza installata e 28 assunzioni. Si può fare di più e meglio con un migliore impatto socioeconomico"
Grosseto: Filctem Cgil non è affatto soddisfatta degli impegni che Enel Green Power si è assunta nei confronti della Regione Toscana per il rinnovo delle concessioni geotermiche. Nei giorni scorsi si è riunito il coordinamento regionale geotermico dei delegati Filctem Cgil nelle tre province di Grosseto, Pisa e Siena, che hanno messo a punto un articolato documento in cui sono elencate diverse critiche e altrettante richieste.
Filctem Cgil Riconosce come un «risultato positivo il fatto che sia stata rinnovata la concessione a Enel Green Power (Egp) dotata di competenze e professionalità di altissimo valore nella filiera geotermica. Evitando i rischi di una gara internazionale che avrebbe rappresentato un lungo periodo di incertezza, con ricadute negative sullo sviluppo economico ed occupazionale. In attesa di poter consultare gli allegati alla delibera di Giunta regionale, che contengono il dettaglio degli accordi, e che trascorrano quattro mesi entro i quali potranno essere presentate eventuali osservazioni alla procedura di assegnazione».
Detto questo il coordinamento regionale geotermico di Filctem Cgil sottolinea i punti critici. «Il tema di fondo – spiega la nota sindacale - è che nella prospettiva dei vent'anni di durata della concessione per lo sfruttamento della geotermia, ci sembrano pochi i tre miliardi di euro previsti per gli investimenti, 400 dei quali per opere compensative, sostanzialmente perché si prevedono solo tre nuove centrali per appena 65 MW di potenza con appena 28 nuove assunzioni da effettuare in un triennio, oltre alla garanzia del turnover. Questo a fronte della sollecitazione da parte della Regione Toscana ad Enel Green Power, sussistendo nelle condizioni, di aggiungere ulteriori 140 MW di nuova potenza, con i relativi incrementi occupazionali».
Le tre centrali saranno in Provincia di Grosseto, Bagnore 5 e Monterotondo, e una in quella di Siena, Piancastagnaio 6, per complessivi 25 MW di potenza installata. «Un investimento minimo che non consentirà nemmeno di tornare ai livelli produttivi del 2016 (6.29 TWh), Dopo che nel 2023 sono scesi a 5.59 TWh (-10%). Senza che Egp abbia motivato in alcun modo questo preoccupante derating produttivo, peraltro passato nel silenzio più totale da parte dei vari governi e delle amministrazioni locali e regionale. Complessivamente, infatti, la produzione aggiuntiva di energia elettrica attesa con le tre nuove centrali è stimabile tra lo 0.45 e 0.55 TWh, Appunto insufficiente anche a ripristinare i livelli produttivi di 9 anni fa. Al riguardo preme altresì sottolineare come a livello mondiale (fonte Irena, International renewable energy agency), negli ultimi 10 anni, la geotermia sia cresciuta ad un ritmo di ca. il 3% all’anno, mentre in Europa lo sviluppo è stato di ca. lo 0.9% all’anno».
Secondo il Sindacato dei chimici della Cgil, inoltre, «il piano delle nuove assunzioni proposto da Egp, pari a 28 unità in tre anni, non risulta sufficiente poiché, già adesso, sono presenti gravi carenze nell’organico di personale operativo ed impiegatizio, in molte unità, come, ad esempio, il laboratorio geotermico, il drilling e lo staff. Piano – sottolinea il sindacato - che riteniamo da approfondire e migliorare per ottenere l'immediata assunzione di almeno 65 unità di nuovo personale (non 28), ripristinando le attuali carenze di organico oggi esistenti attraverso un serio monitoraggio con le organizzazioni sindacali, attingendo alle graduatorie vigenti. Peraltro, secondo i dati raccolti dal Gestore dei servizi energetici (Gse), a parità di potenza installata, il geotermico è la fonte rinnovabile che determina la maggiore occupazione indotta. In termini quantitativi, si tratta di 34 posti di lavoro per megawatt installato, molto più dei 19 dell’eolico e dei 12 del fotovoltaico».