Decarbonizzazione e uso del suolo: serve davvero nuovo fotovoltaico in Maremma?

Lettera aperta di Ludovico Baldi (Lista AVC): “Campi fotovoltaici e agrivoltaici possono portare alla distorsione del paesaggio toscano senza particolari vantaggi. La provincia di Grosseto è già oggi oltre tutti i parametri di decarbonizzazione”

Grosseto: Nelle ultime settimane si è detto e scritto molto in termini di energie e risorse rinnovabili, nel particolare di pale eoliche, agrivoltaico e geotermia. È per tale motivo che mi preme esprimere la mia opinione in merito, sia dal punto di vista politico, sia da quello dello studente magistrale di ingegneria energetica.

Ritengo ciò che stiamo vivendo nel nostro territorio un abuso antropico e distorsivo dell’ambiente e del territorio che ci circonda. La nostra provincia in campo energetico rinnovabile è di gran lunga la più virtuosa della Toscana, contando che, secondo i dati ufficiali, riesce a generare tramite FER (fonti da energie rinnovabili) il 180 percento del fabbisogno complessivo della propria domanda elettrica.

Tale rapporto permette di ampliare il ragionamento e concentrarsi su due fattori principali. Il primo corrisponde al fatto che essere così virtuosi significa anche una scarsità effettiva di richiesta elettrica e, di conseguenza, un evidente limite in ambito industriale. Questo potrebbe essere quindi messo a disposizione come traino per un possibile sviluppo economico e sociale che deve essere rimesso al centro della discussione politica. È forse grazie a situazioni a volte poco conosciute che si possono sviluppare settori di nuovo interesse e noi tutti dovremmo lavorare affinché si attraggano investimenti che abbiano un ampio orizzonte temporale di crescita, vista la possibilità di essere già in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione. Il secondo presupposto di discussione è di natura principalmente paesaggistica, ma, allo stesso tempo, è motivato da una base scientifica. Personalmente l’idea di vedere il territorio della nostra provincia deturpato e avvilito, ricoperto di pannelli solari come è possibile “ammirare” nell’Alto Lazio, la ritengo un grosso errore, che potrebbe portare a perdere quella sensazione di habitat naturale che ci viene invidiato da gran parte del Paese e non solo. Inoltre dobbiamo essere a conoscenza del fatto che la tecnologia fotovoltaica è tra le più invasive e divoratrici di suolo in relazione all’energia prodotta, rimanendo, tra le altre cose, una tecnica decisamente intermittente, cioè che produce in maniera non continuativa durante l’anno.

Possiamo quindi affermare con certezza che in provincia di Grosseto l’energia rinnovabile è presente ed in abbondanza, tra l’altro è notizia di pochi giorni fa il nuovo investimento che Enel S.p.a ha presentato per lo sviluppo geotermico nella zona amiatina e di Monterotondo Marittimo. Questo accrescerà notevolmente la nostra produzione e lo farà in maniera sostenibile. Ciò mi porta a concludere con tutta franchezza che dare luogo a installazioni di campi fotovoltaici o agrivoltaici (terreni che ritengo molto più utili dal punto di vista agricolo, dato che in Maremma questo settore è portante e di qualità) possano portare alla distorsione del nostro paesaggio, senza enormi vantaggi per la popolazione.

Ludovico Baldi, consigliere comunale Grosseto e studente laurea magistrale in ingegneria energetica.