Coronavirus, l’allarme di Confcooperative Lavoro e Servizi Toscana: calo del 30% del fatturato, rischio crollo del sistema produttivo
Zero assunzioni per gli stagionali delle cooperative che lavorano nei servizi per gli eventi e per il turismo. Il presidente Clementi: “Sulle aziende gravano solo macigni, ora un piano di rilancio”. Firenze: Sospendere il prelievo fiscale, dare regole più chiare e cambiare i criteri di rischio per l’impresa, con il contagio da Covid-19 che passa da infortunio a malattia professionale.
Sono alcune delle richieste che Confcooperative Lavoro e Servizi Toscana lancia per evitare “il crollo del sistema produttivo”. Un manifesto che è anche un grido di allarme per una situazione diventata insostenibile. Si parla, secondo le stime di Confcooperative, di un calo del fatturato medio del 30% a causa delle interruzioni o della riduzione dei servizi e delle commesse. Il 14% dei soci e dipendenti hanno avuto accesso agli ammortizzatori a zero ore. Ma il dato più pesante riguarda la riduzione drastica, se non proprio l’azzeramento, delle assunzioni, in particolare per gli stagionali nelle realtà che si occupano di eventi, turismo e il relativo indotto, come pulizie alberghi, manutenzione aree verdi e trasporto persone.
“Sulle imprese gravano solo macigni - è la denuncia di Francesco Clementi, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Toscana - L’enorme difficoltà a rimanere in mercati rivoluzionati, la mancanza di prospettive, la scarsa liquidità, un aumento esponenziale della responsabilità verso i proprio soci/dipendenti e clienti. Senza contare l’aumento dei controlli e la difficoltà a districarsi in numero straordinario di provvedimenti statali, regionali e comunali anche in contrasto tra di loro”. Non ultima, la ricerca dei dispositivi di protezione personale “carenti oppure con prezzi aumentati”.
E necessario un piano di rilancio immediato, che verta su alcune priorità messe nero su bianco in un documento approvato da Confcooperative Lavoro e Servizi Toscana. A partire dalla sospensione del meccanismo di split payment, per lasciare importanti risorse alle aziende, poi la possibilità di rivalutazione dei beni strumentali delle imprese affinché vi sia un rafforzamento dei patrimoni e quindi maggiori garanzie per l’accesso al credito. E’ fondamentale poi “sbloccare immediatamente i pagamenti delle pubbliche amministrazioni, anche aiutando con fondo apposito le stazioni appaltanti con crisi di liquidità. Sospendere poi il prelievo fiscale per le aziende nei settori travolti dalla crisi quali turismo, gestione e promozione culturale, organizzazione eventi e trasporto persone”. Inoltre, “semplificare le procedure di gara sia nei lavori pubblici che nell’acquisizione di beni e servizi” e “stabilire criteri univoci e chiari per le procedure di sicurezza e la sanificazione”. Infine, “modificare immediatamente i criteri di rischio in capo all’impresa trasmutando il contagio da covid-19 da infortunio lavorativo a malattia professionale”.
“A queste misure da prendere immediatamente – ribadisce il presidente Francesco Clementi – riteniamo debba affiancarsi un ben più ampio progetto di rilancio del sistema produttivo, un vero piano di rilancio industriale nazionale, in cui la cooperazione non può che esserne protagonista”.