Coronavirus fase2, le proposte dei sindaci della costa sulle spiagge
Lettera alla Regione Toscana: tema strategico e urgente, discutiamone insieme Firenze: a gestione delle spiagge nella fase 2 dell'emergenza coronavirus è uno dei temi centrali del dibattito sulla ripresa delle attività nelle zone costiere del Paese. A questo proposito, tutti i sindaci dei Comuni costieri della Toscana, insieme ad Anci Toscana hanno eleborato e condiviso un documento inviato al presidente della Regione Rossi e a tutti gli assessori della sua giunta.
Il documento raccoglie sia una serie di indicazioni su come gestire la prossima stagione balneare, sia le considerazioni in merito agli interventi normativi necessari e alle risorse da mettere in campo per la sicurezza delle spiagge libere. "Si tratta di un tema strategico e urgente - scrivono in sindaci - Noi siamo a disposizione per approfondire con voi, in tempi brevi, le nostre proposte e le problematiche che abbiamo evidenziato, in modo da definire il percorso che ci porterà all'apertura della stagione balneare".
"Se la stagione non parte, per i Comuni della costa Toscana si apriranno mesi di incertezza legata ad un’economia che per gran parte ruota intorno al turismo balneare - spiega Giorgio del Ghingaro, sindaco di Viareggio e delegato Anci Toscana a Politiche del mare e promozione della costa - E’ tuttavia evidente che l’emergenza sanitaria deve avere la priorità assoluta: per questo le imprese che lavorano nella ricezione si sono mosse in anticipo, facendo proposte ed elaborando protocolli. La Toscana ha la fortuna di avere ampia scelta di spiagge, da quelle attrezzate a quelle libere, ma anche scogli e calette: una straordinaria ricchezza di paesaggio che oggi pone difficoltà legate alla gestione dei vari scenari.
Abbiamo fatto richieste precise per salvaguardare peculiarità e specificità di un’economia basata sul mare. Sono certo che le risposte arriveranno". E da parte sua Claudio della Lucia, assessore di Capoliveri, a nome dei Comuni dell'isola d'Elba aggiunge che "l'Elba è pronta ad avviare la stagione. Chiediamo che siano indicate velocemente le regole per organizzarci e garantire agli ospiti vacanze vere e libere", nel rispetto della salute di tutti. Mentre Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto Carducci e delegata Anci Toscana per il Demanio marittimo, afferma: "pochi punti di certezza dal Governo intorno al quale amministrazioni e Ambiti turistici, insieme ai privati, possiamo costruire i protocolli da seguire in estate. A questo lavoriamo e siamo pronti per partire. Il turismo balneare ha subito un vero trauma, ma la reazione è quella giusta: la Toscana della costa offrirà organizzazione e sicurezza".
Il primo tema affrontato dal documento è quello delle spiagge aperte. "Le spiagge libere rappresentano un attrattore fondamentale dell’offerta turistica delle Costa e delleIsole di Toscana ragione per la quale è necessario sviluppare ogni iniziativa per garantirne la fruibilità in piena sicurezza. Vi è ad oggi la percezione diffusa che le spiagge resteranno chiuse o con forti limitazioni: è fondamentale invece fare in modo che le persone possano goderne rispettando responsabilmente le regole di distanziamento sociale e che questo messaggio sia rilanciato da tutti i livelli istituzionali condichiarazioni ed interviste su scala nazionale".
Si affronta poi il tema sulle norme: Governo e Regione, regole semplici, chiare, uniformi. "È necessario che il Governo provveda celermente a stilare protocolli sanitari e di distanziamento sociale per gli stabilimenti e le spiagge libere omogenei su tutto il territorio nazionale, tenendo però in considerazione le differenti caratteristiche della costa italiana e le diverse modalità di fruizione delle spiagge anche a livello regionale. A tale proposito si ritiene che, considerando fondamentale il distanziamento sociale come strumento di prevenzione, sia portato all’attenzione del Governo che la previsione di una superficie di 9-10 mq a postazione (punto ombra) sia sufficiente a garantire la distanza minima oggi indicata per la sicurezza delle persone e sia sostenibile dalla nostra costa; fissare una misura superiore a questa, oltre a non risultare omogenea rispetto ad altre attività, rischia di tagliare fuori per il 2020 ampi tratti della costa toscana dall’offerta nazionale.
Devono inoltre essere definite le adeguate misure di prevenzione del rischio per gli operatori del settore, ed in particolare per gli addetti alle operazioni di salvataggio e alla sicurezza della balneazione, anche attraverso il dettaglio delle procedure di soccorso, a tutela della propria ed altrui incolumità".
Infine, il tema dei Comuni. "La disciplina sopra richiamata non deve prevedere alcun aggravio di responsabilità rispetto all’attuale quadro normativo per l’uso delle aree di balneazione, confermando anche per questa particolare
situazione che la responsabilità del distanziamento è in primo luogo in capo ai cittadini, coerentemente con il concetto di auto protezione previsto dal Codice di Protezione Civile. Qualsiasi misura messa in atto dai Comuni per favorire la fruizione in sicurezza delle spiagge non può automaticamente riportare ulteriori responsabilità in capo ai Sindaci, anche in considerazione del ruolo attribuito alle Capitanerie di Porto dalla vigente disciplina della sicurezza balneare. Allo stesso modo, eventuali misure organizzative di gestione e di controllo messe in atto dai Comuni devono essere considerate un di più (al limite un vantaggio competitivo dal punto di vista turistico) ma non una condizione necessaria per l’apertura delle spiagge libere, al pari degli altri spazi pubblici.
I Comuni daranno adeguata informazione a turisti e residenti delle corrette norme di fruizione delle spiagge libere, attraverso apposita cartellonistica informativa, siti web istituzionali e di destinazione turistica e mediante gli sportelli della rete IAT. Il monitoraggio delle spiagge e degli spazi pubblici di balneazione, per la rilevazione delle situazioni di criticità che dovessero verificarsi, sarà effettuato con modalità organizzative che saranno individuate dai Comuni nei limiti delle disponibilità finanziarie e di risorse umane, fermo restando quanto sopra rilevato in merito alla responsabilità individuale per il rispetto delle norme stabilite.
A tale proposito, riteniamo che ulteriori interventi di supporto e orientamento all’utenza che possono essere organizzati dai Comuni richiedano alcuni interventi normativi e di sostegno finanziario.
- In considerazione delle necessità di distanziamento che varranno per gli stabilimenti balneari, deve essere lasciata ai Comuni la valutazione sull’opportunità e sulla fattibilità di ampliare in via straordinaria la superficie a disposizione degli stabilimenti, a fronte di impegni da parte dei gestori per il miglioramento della fruizione anche delle spiagge libere. In questa eventualità, è necessario un intervento normativo della Regione per individuare l’iter amministrativo più idoneo a garantire in tempi rapidi questa soluzione, rimanendo nell’ambito di un provvedimento eccezionale tale da non produrre
effetti giuridici oltre un breve periodo individuato.
- La possibilità da parte dei Comuni di effettuare ulteriori attività di monitoraggio, supporto e orientamento all’utenza dipenderanno dalla disponibilità di risorse finanziarie che consentano di dotarsi di personale aggiuntivo e/o affidare appositi servizi.
Tali risorse sono ad oggi difficilmente reperibili nei bilanci comunali, che hanno visto già nei primi mesi dell’anno forti decurtazioni delle entrate tributarie e tariffarie.
Richiamiamo inoltre anche in questa sede la necessità di un intervento normativo volto a consentire il superamento dei limiti di spesa del personale per potenziare nel periodo estivo gli organici di polizia municipale, esigenza quest’anno sentita in modo particolare".