Confesercenti lancia la campagna #vogliamoriaprire

Grosseto: «Siamo i primi ad avere a cuore la salute pubblica per questo abbiamo predisposto dei protocolli da valutare con il Governo, proprio per trovare insieme soluzioni che consentano di lavorare in sicurezza. Ma non si può restare tre mesi senza lavorare».

A questo punto non si può neppure parlare di rilancio, «Dobbiamo salvare il salvabile, visto che, ad oggi, le uniche risorse destinate alle aziende sono i 600 euro del decreto Cura Italia».

Le attività di vicinato, le piccole e medie imprese, che sono l'ossatura stessa di questo paese, stanno pagando a caro prezzo questa crisi. «Senza contare le grandi difficoltà di accesso al credito che permangono».

«Ci aspettiamo che il Governo intervenga con contributi a fondo perduto – continua il presidente Caso – visto che al momento, a parte il rinvio dei pagamenti, non c'è altro. Dobbiamo trovare delle soluzioni per coniugare salute e ripartenza, altrimenti l’emergenza sanitaria diventerà una catastrofe economica».

Confesercenti conclude chiedendo la riapertura immediata di tutte le categorie del commercio (abbigliamento, accessori, calzature), l'attivazione di protocolli comportamentali e procedurali sostenibili (consapevoli che la salute pubblica deve essere garantita) per quelle tipologie di attività che per loro natura necessitano di adempimenti specifici quali ristorazione, mercati, fiere, parrucchieri ed estetiste, il tutto teso ad un'apertura da realizzarsi da oggi a pochi giorni, e infine un sostegno diretto con interventi a fondo perduto da parte dello Stato per sostenere le imprese e il reddito di tutti quei settori che non possono o non potranno ripartire subito.