Conferenza delle donne democratiche della Toscana: 'Sociale ed economia al centro dell'attenzione delle istituzioni e della politica'
Firenze: "Il dibattito politico che in questi giorni è apparso sulla stampa regionale - si legge nella nota - ha sollecitato anche noi della Conferenza delle donne democratiche della Toscana a riflettere sulla questione e a condividere pubblicamente il nostro pensiero. La pandemia con cui ormai da mesi stiamo facendo i conti ha rivoluzionato il nostro paradigma sociale, scardinando equilibri peraltro già molto fragili. Economici e non solo. Questo deve essere il primo punto all’ordine del giorno di istituzioni e politica, a partire da un corretto utilizzo delle risorse europee, evitando in ogni modo cortocircuiti con l’opinione pubblica che, alle volte, fa davvero fatica a comprendere e comprenderci e che invece adesso avrebbe necessità di vedere in noi un punto di riferimento.
Con la segreteria regionale della Conferenza, in queste settimane stiamo facendo un tour virtuale, incontrando le aderenti di tutti i territori della nostra Regione. Ad emergere in maniera costante è un elemento chiaro e incontrovertibile: le istituzioni e la politica devono rappresentare un punto di riferimento per l’intera comunità. Questo è l’assunto che ci muove. Come democratiche lanciamo, dunque, un appello: lavoriamo insieme per attenuare le distorsioni, le iniquità e le discriminazioni presenti nel mondo del lavoro e nella nostra società, concentrandoci sulle prospettive di crescita del Paese, a partire dalla valorizzazione di talenti e competenze femminili, creando i presupposti necessari per un cambiamento sostanziale del modello di sviluppo, facendo della cura e del benessere delle persone, dell’ambiente, della società, gli investimenti principali delle risorse straordinarie che Italia ed Europa stanno mettendo in cantiere e mettiamo in stand by inutili discussioni che nulla hanno a che vedere con questa logica.
A margine di questa riflessione, ci sentiamo di dover sottolineare nuovamente un elemento evidentemente di difficile comprensione: da mesicontinuano a circolare esclusivamente nomi di uomini per i vari incarichi istituzionali e non. E questo è un male. Ma non tanto e solo perché ci si dimostra essere ancora non all’altezza della sfida della parità di genere quanto piuttosto perché non si riesce a comprendere che, in qualsiasi contesto, la valorizzazione della differenza tra i generi rappresenta un valore e non certo una zavorra, come sembra essere adesso. Insomma, ripartiamo dalla nostra campagna elettorale e mettiamoci insieme sulla strada di cambiamento davvero femminile plurale. Il momento è ora".