Botta e risposta. Sicurezza, Bugli: 'Dal sindaco di Grosseto polemiche fuori bersaglio'
Grosseto: “Vedo che il clima della campagna elettorale gioca brutti scherzi al sindaco di Grosseto.
Gli ricordo che è un uomo delle istituzioni e prima di lanciare offese, queste sì a vanvera, dando patenti di ‘arroganza e maleducazione’ farebbe bene a valutare il peso e il senso delle sue parole. Anche perché le rivolge a un amministratore, come il sottoscritto, che ha sempre risposto, come deve essere del resto per chi sta nelle istituzioni, ad ogni richiesta di collaborazione e di confronto con il Comune di Grosseto”.
L’assessore alla presidenza, Vittorio Bugli, replica all’ennesima uscita del primo cittadino di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sull’esclusione della sua amministrazione dal beneficio di fondi regionali sulla videosorvegliana.
“Poi torniamo volentieri, e ancora una volta, ai numeri e alle cifre – prosegue Bugli –, ma una cosa chiariamola subito: gli 821mila euro a Grosseto sono per il complesso delle politiche per la sicurezza e non solo per la videosorveglianza, niente gioco delle tre carte, per cortesia. Questo sta scritto nel mio comunicato dell’altro giorno e nei pezzi usciti sulla stampa locale: bastava leggere bene.
E subito dopo invito il sindaco a ricordare che il suo è stato il primo comune, in Toscana, dove abbiamo inaugurato, insieme, il nuovo servizio dei “vigili di quartiere”, finanziato dalla Regione, e che quando c’è stato bisogno di sostenere il progetti Pop-up Lab, Vivarelli Colonna ha sempre trovato in me un interlocutore attento e disponibile anche a venire sul territorio per comprendere le esigenze che il progetto richiedeva: per essere una vittima delle macchinazioni regionali, direi che non c’è male. E poi , e lo spieghi, soprattutto ai suoi concittadini, come fa a dire che quest’ultimo bando non gli piace solo dopo avervi partecipato?
Perché non lo ha detto prima? E perché non lo ha detto quando, partecipando a bandi sostanzialmente analoghi, ha ottenuto finanziamenti? Sembra un atteggiamento coerente? Insomma, sono polemiche fuori bersaglio e per il bene delle istituzioni e della sua comunità mi permetto, educatamente, di suggerire di non sacrificare tutto a malintese esigenze dell’imminente confronto elettorale”.
“Ma sono soprattutto i numeri ad incaricarsi di mettere le cose a posto – sottolinea Bugli-. Lo confermo, negli anni recenti, il Comune di Grosseto ha potuto contare, per tutte le politiche di sicurezza, come ho ricordato, su quegli 821mila euro: 675mila per la polizia di prossimità (vigili di quartiere), 70.800 per il progetto Pop Up Lab di sicurezza urbana integrata e 76.000 per i progetti di videosorveglianza relativi agli anni 2016 e 2017. Faccia due calcoli, il sindaco, e vedrà anche lui che i conti tornano: altro che farneticazione, è semplice aritmetica”.
“Quanto al bando videosorveglianza 2020 – spiega l’assessore – si è prevista una valutazione basata sugli elementi indicati da una delibera della Giunta regionale: qualità complessiva del progetto (pertinenza, chiarezza e completezza), cui si poteva assegnare un punteggio massimo di 20; inserimento del progetto in una rete (20 punti); valutazione della presenza di un tasso di delittuosità superiore alla media regionale (10 punti) ed infine il fatto di aver partecipato ai precedenti bandi regionali sulla videosorveglianza (punteggio decrescente al crescere dei finanziamenti ottenuti, massimo 50 punti). Si tratta di criteri che, a parte la qualità, hanno carattere oggettivo.
Ne sottolineo due, in particolare: il punteggio relativo al tasso di delittuosità medio della provincia è calcolato in base ai dati forniti dalla Prefettura e attribuito solo nel caso di enti che si trovano in province sopr a a tale tasso medio (la provincia di Grosseto si trova al di sotto). L’altro è quello relativo ai finanziamenti ottenuti sui precedenti bandi regionali per la videosorveglianza: penso sia ragionevole, Vivarelli Colonna si confronti magari con i suoi colleghi sindaci, la scelta di privilegiare gli enti che hanno ricevuto meno finanziamenti nel passato”. Se questi criteri e punteggi non lo convincevano e visto che ha anche mandato una delegazione a studiare a Firenze, perché non ha seguito la strada che è a disposizione di ogni amministrazione, ma anche di aziende e cittadini? Avrebbe potuto presentare un ricorso.”
“Resta da aggiungere una cosa. Questo bando - dice l'assessore - aveva una dotazione originaria di 700mila euro e per avere la possibilità di uno scorrimento della graduatoria abbiamo aggiunto nella legge di bilancio il massimo delle risorse possibili: altri 1,8 milioni, portandolo ad un totale di 2,5 e, come dice il bando stesso, la graduatoria potrà essere ulteriormente scorsa se nei prossimi mesi si dovessero liberare ulteriori risorse da destinare al bando stesso. Da tutto ciò emerge chiaramente l’impegno della Regione – conclude Bugli - per politiche della sicurezza fondate sul protagonismo delle istituzioni, delle comunità, dei territori. Un impegno che non è assolutamente mancato per Grosseto. E’ su questo che invito il sindaco ad un confronto pacato e costruttivo”.