Artemare Club: trent’anni fa il Destriero bolide italiano per il nastro azzurro della traversata dell’Atlantico
Destriero, un nome che nel medioevo indicava il cavallo di battaglia più ardito e coraggioso, come ardita e coraggiosa fu trent’anni fa l’idea di realizzare la nave più veloce di tutti i tempi, progetto affidato a Donald Blount che si avvalse del supporto di Pininfarina, costruita a tempo di record dalla Fincantieri nel cantiere di Muggiano tra il 1990 e i primi mesi del 1991. Artemare lo ricorda con l’esposizione di oggetti, documenti e libri nella sua sede nel Corso Antico di Porto Santo Stefano.
Il Destriero, nave in alluminio di 67,7 metri di lunghezza dalla carena dislocante a prua e planante a poppa, con propulsione a idrogetti e 60.000 cavalli di potenza, costruito da Fincantieri nei cantieri di Muggiano e Riva Trigoso nel tempo-record di 270 giorni, fino a quel momento la più grande nave in lega leggera mai costruita, uno dei mezzi navali con la più alta concentrazione di efficienza, potenza e tecnologia, montava i più potenti idrogetti mai sviluppati, lo scafo dimostrava una notevole efficienza energetica e propulsiva con prestazioni in accelerazione e decelerazione pari a quelle di un'auto da corsa. Fu la prima nave ad attraversare l'Atlantico con le turbine associate agli idrogetti, anziché con i motori diesel associati ad eliche e questa rivoluzione ha segnato l'inizio dell'era della navigazione commerciale ad alta velocità.
Il Destriero tuttora detiene il record di velocità nella traversata atlantica, il Nastro Azzurro, simbolo del record custodito ed esposto all’interno della sede dello Yacht Club Costa Smeralda a Porto Cervo ma fu anche premiato con il Columbus Trophy dello Yacht Club New York e con il Virgin Trophy, messo in palio da Richard Branson che con Virgin Atlantic aveva conquistato il record nel 1986. Artemare Club ricorda l'equipaggio che prese parte all'impresa composto da Cesare Fiorio responsabile e organizzatore, Odoardo Mancini comandante, Aldo Benedetti comandante in seconda, Sergio Simeone primo ufficiale, Franco De Mei operatore di telecomunicazioni, Giuseppe Carbonaro direttore di macchina, Mario Gando e Nello Andreoli capomacchinisti, Massimo Robino elettricista, Silvano Federici, Cesare Quondamatteo e Carlo Chiara motoristi e i tecnici Davide Maccario, Giacomo Petriccione, Giuseppe Valenti e Michael Hurrle. Per tutte le innovazioni, design e tecnologie adattate al mondo del mare, il modello del Destriero fu usato dalla U.S. Navy per la costruzione delle “Litoral Combat Ships”, imbarcazioni veloci per la sorveglianza delle coste. Il destino del Destriero non è stato altrettanto prestigioso però, dall’ inizio 2012 l'unità è in Germania presso i cantieri Lürssen vicino Brema e pare in cattive condizioni di conservazione.
Qualche curiosità a cornice, la Fiat sponsor di questa impresa presentò nella primavera del 1992 presso il proprio stand al Salone dell'automobile di Torino un prototipo denominato Destriero, in pratica un tender su quattro ruote a disposizione dell'equipaggio a Porto Cervo e riprendendo la moda delle “spiaggine” degli anni sessanta, vennero costruiti dalla Stola di Torino due esemplari basati sulla automobile Panda entrambi omologati con il nulla osta della Fiat, il primo colorato in un celeste acqua marina con gli interni bianchi, il secondo blu scuro con gli interni grigio chiaro che fu donato dal Centro Stile Fiat all'avvocato Gianni Agnelli.