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Arbitri, finisce l’era Nicchi. Il cielo di Roma si tinge di Trentalange… Apoteotico!
Arezzo: Si sono svolte ieri a Roma, le elezioni per il rinnovo delle cariche dirigenziali nazionali dell'Associazione Italiana Arbitri della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Una associazione che conta circa 30Mila fischietti in tutta Italia. Dalle urne è uscito il nome del torinese Alfredo Trentalange, ex arbitro internazionale che ha sconfitto l'uscente presidente, l'aretino Marcello Nicchi. Trentalange dirigerà l'associazione per il prossimo quadriennio olimpico.
Quello che vi proponiamo è il racconto di Fabio Bray, Direttore responsabile di Kintsugi.associates - Associazione culturale per la divulgazione del fair play sportivo.
"Presenti all’appello 310 su 329 iscritti. Quorum costituito valido 166…Accreditati 320. Votanti – accreditati macro regione Nord 110, Centro 104, Sud 106. Questi i numeri. Nota stonata - dice Fabio Bray -, il nostro accredito stampa molto probabilmente non è giunto (eufemismo) entro le ore 22.30 anche se a noi risulta inviato alle 22.24, ciò nonostante, abbiamo seguito i lavori assembleari da altre fonti. Questo modus operandi rappresenta il passato. Il presente/futuro è un’altra storia! Dopo i noti riti e liturgie d’apertura, i due candidati si sono confrontati con qualche schermaglia dialettica.
Alfredo Trentalange: “Il primo pensiero va ai Presidenti di sez. causa covid 19 non sono presenti in questa assemblea…A nulla sono serviti gli appelli rivolti al presidente uscente, affinchè questa assemblea si potesse svolgere in remoto, per consentire a tutti di votare evitando possibili contagi…– continua Trentalange – Le mie proposte non sono mai distruttive, mai contro Qualcuno, solo condivisione mettendo al centro la Persona come valore inalienabile. Desideriamo un’associazione senza che Qualcuno debba sbattere i pugni con arroganza, dove le periferie diventano centro. Abbiamo un altro stile….citando don Bosco, Trentalange divulga non slogan bensì proposte educative – forma(t)tive di notevole spessore, calibro, dedicate ai futuri giovani arbitri della base che si appropinquano a calpestare i campi di calcio di periferia…i medesimi che saranno i futuri Cittadini. Il rispetto delle regole, la competenza per noi sono tangibili. Vogliamo formare Arbitri che sanno prendere delle decisioni sul campo così come dovranno fare nella vita. Parlare, ascoltare, rispettare, includere…chi vuole giocare una partita alla pari ha bisogno di regole non di prepotenze, di arroganze.
Gli Arbitri, imparano piu’ con la pratica che con le prediche. Parleremo la lingua dei giovani quella dei social…. Il confronto esige umiltà, ascolto. Bisogna aprirsi all’esterno, alla stampa, dobbiamo essere in grado d’ascoltare anche l’ultimo degli arbitri fino a Orsato…Fosse anche solo per l’ascolto alla ricerca di un posto di lavoro…anche solo!
Stefano Farina mi ha insegnato, – asserisce Trentalange – il valore e l’importanza del doppio tesseramento quindi non solo Arbitri di cultura (delle scuole come unico centro di reperimento) ma soprattutto di cultura calcistica ovvero Arbitri che si possano allenare con le squadre di calcio. Formazione che forma i formatori! I voti degli ispettori di campo trasparenti e comunicati subito a fine gara, non a fine stagione. La trasparenza è un’esigenza avvertita da tutti ( non quella dell’Iperuranio ). Dobbiamo essere grati a chi ci ha dato una possibilità e non sudditi. Non sono il nuovo ma l’esperienza. Conclude Trentalange parafrasando un aforisma di M. L. King: “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno”.
M. Nicchi: “ Abbiamo bisogno di dire che…abbiamo bisogno di sorrisi. Qui non vi parlo di programma. Il programma delle cose è un qualcosa di scritto. Condivisione e trasparenza sono il fondamento della nostra associazione. L’AIA è un’associazione molto chiara, trasparente, le federazioni e le leghe si vantano del servizio che offriamo. Nella mia squadra sono tutte persone preparate. Ringrazio anche chi ci ha lasciato, che mi ha consentito di conoscere altri nuovi dirigenti…Non il libro dei sogni. Gli slogan non servono a nulla! Oggi non c’era bisogno di un confronto elettorale e di estranei disturbatori che dall’esterno cercano di spaccare l’AIA…gente che non si è mai vista nelle sezioni, gente che ritorna puntualmente ogni 4 anni. Mi dispiace caro Alfredo – continua Nicchi – quando parli che ti sei adoperato per evitare questa assemblea in presenza…che bisogno c’era d’inviare copia della lettera indirizzata al tuo Presidente AIA per conoscenza ai Prefetti…? Sono dispiaciuto caro Alfredo, ieri non hai salutato il tuo Presidente ( uscente aggiungiamo noi e sconfitto ) il tuo amico Marcello. Il presidente AIA non ha nessun contratto ha ricevuto solo le diarie non un euro associativo del bilancio è andato fuori. Gli spazi ci sono per tutti.
Autonomia associativa e tecnica, dobbiamo difendere il 2% che ci rappresenta nei posti dove si ottengono i consensi…Abbiamo la presidenza Uefa, Fifa questi sono fatti non chiacchiere…Non stiamo lavorando per costruire il mio futuro, all’Uefa ci sono già stato, l’Arbitro l’ho già fatto. Concludo citando Mattei: “… che spettacolo figliuoli “! Come darle torto, caro ex Presidente M. Nicchi, ha proprio ragione, A. Trentalange: “ E’ proprio, Deo gratias, un altro stile ed un’altra storia”."
( https://www.kintsugi.associates/2021/02/14/il-cielo-di-roma-si-tinge-di-trentalangeapoteotico/ )