Angelo Gentili, componente della segreteria nazionale di Legambiente, ricorda Fulco Pratesi, padre dell’ambientalismo italiano
Roma: A qualche giorno dalla scomparsa di Fulco Pratesi, Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, torna a ricordarlo con parole di stima e riconoscenza. Una figura straordinaria dell’ambientalismo italiano, il cui impegno e la cui visione hanno lasciato un segno profondo nella tutela della natura e della biodiversità.
“La scomparsa di Fulco Pratesi lascia un grande vuoto nel mondo dell’ambientalismo italiano e internazionale. Figura di riferimento per generazioni di attivisti, studiosi e semplici cittadini sensibili ai temi della tutela ambientale, Fulco è stato un ambientalista autentico, profondo conoscitore del mondo animale e vegetale, giornalista e straordinario disegnatore. Ma, soprattutto, è stato un uomo che ha dedicato la propria vita alla difesa della natura e della biodiversità, con una passione inesauribile e una straordinaria capacità di comunicare l’urgenza della conservazione degli ecosistemi.
Pur impegnato su scala nazionale, Fulco ha sempre avuto un’attenzione particolare per la Maremma, un territorio che amava profondamente e che ha contribuito a tutelare in modo determinante. È stato protagonista di battaglie cruciali, come quella contro la realizzazione della centrale nucleare di Montalto di Castro, schierandosi con forza a fianco del movimento antinucleare. Una scelta lungimirante, dettata dalla convinzione che il nucleare fosse una strada insostenibile per il futuro del pianeta, con rischi enormi per la sicurezza e per la vita delle specie che lo abitano.
Dalla difesa del lupo e dell’orso fino alla creazione delle Oasi WWF, il suo impegno ha lasciato segni indelebili. Uno dei suoi primi atti come presidente del WWF Italia fu proprio l’acquisizione dei diritti di caccia sulla laguna di Burano, dando così vita alla prima Oasi di protezione dell’associazione. Quello fu solo il punto di partenza: oggi le Oasi WWF sono oltre 100 e tutelano circa 27.000 ettari di natura, tra cui il prezioso Lago di Burano, un altro santuario di biodiversità.
Fulco si è battuto anche contro la realizzazione dell’Autostrada Tirrenica, schierandosi fin da subito dalla parte della vasta rete ecologista che chiedeva un’alternativa sostenibile, come l’adeguamento dell’Aurelia. La sua visione era chiara: la tutela del territorio doveva essere sempre al primo posto, evitando infrastrutture invasive e impattanti.
Ma il suo messaggio non si limitava alla difesa degli ecosistemi: Fulco ha sempre sottolineato la necessità di un cambiamento profondo del nostro stile di vita in chiave sostenibile. Parlava con semplicità e determinazione di temi fondamentali come il risparmio idrico ed energetico, l’economia circolare, la mobilità sostenibile, l’alimentazione sana e il biologico. Un vero e proprio “ecogalateo”, come lo definiva lui, indispensabile per trasformare le nostre abitudini e renderci protagonisti del cambiamento.
Ho avuto il privilegio di incontrarlo in molte occasioni pubbliche, convegni e manifestazioni. Lo ricordo con affetto e ammirazione, con il suo immancabile blocco per gli appunti su cui, con scioltezza, abbozzava schizzi di avifauna per sottolineare l’importanza della conservazione della natura. Un gesto semplice, ma denso di significato, che racchiudeva tutto il suo amore per le meraviglie della natura e il suo instancabile impegno.
Grazie, Fulco, per quello che ci hai insegnato. La tua passione e la tua competenza continueranno a essere un faro per chi crede fermamente nella tutela della biodiversità e in un futuro più giusto e sostenibile.”