Amianto a Grosseto, sono necessari interventi di bonifica
Grosseto: "Il Comune di Grosseto Settore Ambiente-Servizi Ambientali - si legge nella nota di Stefano Deliperi per il Gruppo d'Intervento Giuridico odv - ha prontamente risposto (nota prot. n. 25696 del 18 febbraio 2021) all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione dei provvedimenti di bonifica (3 febbraio 2021) relativa ai quattro siti cittadini dove il rapporto A.R.P.A.T. Mappatura dell’amianto in Toscana indica la presenza del pericoloso materiale, esposto agli eventi atmosferici, costituendo così un serio pericolo per la salute pubblica.
Infatti, il rapporto A.R.P.A.T. afferma la presenza dell’amianto in questi siti, addirittura presso la propria sede:
* impianto industriale (3.760 metri quadri) Rete Automobilistica Maremmana Amiatina s.p.a. (Via Topazio, 12);
* uffici e laboratori A.R.P.A.T. (Via Fiume, 35);
* impianto industriale San Lorenzo Laterizi s.r.l. (Via Scansanese, 202);
* Chiesa della Parrocchia del Sacro Cuore (Piazza Galeazzi, 1).
si tratta - continua Deliperi - di Impianti industriali, uffici e laboratori, una Chiesa.
Il Comune di Grosseto risulta aver cognizione del solo sito SAN LORENZO LATERIZI SRL, VIA SCANSANESE 202, Impianto industriale, con riferimento ad incendio presso la ex Fornace S. Martino. L’Azienda, inoltre, “risulta soggetta a procedura fallimentare indicativamente dal marzo 2019”.
In seguito a un incendio verificatosi in data 1 agosto 2017, venne emanata l’ordinanza sindacale di bonifica e consolidamento n. 71 del 12 settembre 2017: accertamenti svolti dalla Polizia municipale in data 22 febbraio 2018 portarono alla verifica dell’avvenuto smaltimento dei “materiali da costruzione contenenti amianto (codice CER 170605)” e di “terra e rocce contenenti sostanze pericolosi (codice CER 170503)” presso impianti autorizzati (relazione del 23 marzo 2018)..
Il Comune di Grosseto ha coinvolto (nota prot. n. 25664 del 17 dicembre 2021) per gli “accertamenti tecnico sanitari di competenza” l’Azienda sanitaria locale Toscana Sud Est.
Mancano, comunque, informazioni relative ai restanti tre siti.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento odv ha coinvolto il Comune di Grosseto, i Carabinieri Forestale, informando il Ministero dell’Ambiente e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Grosseto, con la finalità di giungere a una completa bonifica ambientale dei siti interessati dalla presenza di amianto.
Si ricorda, poi, che l’abbandono ed il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo, nel suolo, nelle acque superficiali e sotterranee sono vietati (art. 192 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.): il sindaco competente dispone con ordinanza a carico del trasgressore in solido con il proprietario e con il titolare di diritti reali o personali sull’area la rimozione dei rifiuti ed il ripristino ambientale. Trascorso infruttuosamente il termine assegnato, provvede d’ufficio l’amministrazione comunale in danno degli obbligati.
In particolare, per quanto riguarda le lastre in eternit, purtroppo per decenni comuni in edilizia, si ricorda che le stesse sono costituite da un impasto di cemento e amianto, le quali possono rilasciare fibre di amianto se abrase, perforate, spazzolate o se deteriorate, con gravi conseguenze per la salute delle persone che ne vengono a contatto (è, infatti, dimostrato che anche bassissime esposizioni a polveri di amianto possono indurre un preciso tumore polmonare, il c.d. mesotelioma pleurico). Per tali motivi, il nostro ordinamento prevede specifiche modalità per lo smaltimento delle lastre realizzate con fibre di amianto (legge n. 257/1992 e s.m.i.).
Un intervento di bonifica in tempi brevi - conclude Stefano Deliperi - è fondamentale per la tutela della salute pubblica".