Al via un corso di formazione online dedicato agli operatori museali
Grosseto: Come si usano i social media, conoscendo le loro peculiarità attuali e di come si stanno evolvendo secondo le ultimissime tendenze, in modo da poter formare gli operatori museali e non solo, ad un miglior utilizzo di questi strumenti per la conoscenza dei musei e dei loro contenuti storici, artistici e culturali. E' questo l'obiettivo del corso online organizzato dal Sistema Musei di Maremma, in collaborazione con il Parco delle Colline Metallifere, che ha preso il via il 10 ottobre con una serie di appuntamenti che proseguiranno fino al 23 novembre con la docenza di Simone Moretti social media manager del Museo Archeologico e d'Arte della Maremma e il coordinamento della Cooperativa Sociale Zoe.
Al corso, della durata complessiva di 18 ore diviso in lezioni di 3 ore, hanno aderito ben 45 tra operatori museali e degli uffici turistici del territorio ( in pratica tutti i posti disponibili), e prevede tre moduli: il primo dedicato al primo approccio ai social network, caratteristiche, pubblico di riferimento, strategie comunicative; il secondo sul tema delle linee guida alla creazione di contenuti social come i post, le storie e video mentre nel terzo modulo si affronta la personalizzazione dei profili e la strategia comunicativa in modo da ottimizzare l’efficacia dei contenuti. “Con questo corso rafforziamo il nostro impegno nella formazione – spiega Irene Lauretti presidente del Sistema Musei di Maremma – e siamo soddisfatti che abbia riscosso un importante successo. Viviamo in un costante periodo di cambiamento. I social network, oltre a essere la nuova e rilevante frontiera comunicativa e di promozione di prodotti e servizi, stanno assumendo un ruolo fondamentale anche per le istituzioni culturali. Non basta attrarre visitatori – prosegue - ma occorre trovare il modo per comunicare il proprio patrimonio in un modo nuovo, che lo renda più prossimo alle esigenze di conoscenza ed esperienza di cittadini e turisti, e questo vale in particolare per un territorio come il nostro dove ogni museo, anche il più periferico, rappresenta una ricchezza che deve essere valorizzata al meglio. Un processo che può essere favorito da una adeguata formazione degli operatori che devono essere pronti per questa nuova sfida”, conclude Irene Lauretti.