Al via in regione Toscana il tavolo oncologico permanente
L’Assessorato alla Sanità, i clinici dell’AIOM e Senior Italia FederAnziani si impegnano a lavorare insieme per perfezionare le attività della Rete Oncologica Regionale. I due aspetti da migliorare sono: infrastrutture telematiche e formazione di nuovi specialisti.
Firenze: La Toscana possiede una delle prime Reti Oncologiche Regionali del nostro Paese. Un vero e proprio modello per molti altri territori ma che necessita di alcuni miglioramenti. Per questo viene avviato un Tavolo Oncologico Permanente tra i rappresentati delle istituzioni regionali, gli specialisti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e i Senior Italia FederAnziani.
E’ quanto emerso da un incontro virtuale promosso da AIOM e FederAnziani nell’ambito del tour che le due associazioni stanno svolgendo per incontrare tutti gli assessori alla sanità del nostro Paese. Due sono i punti sui quali bisogna intervenire: nuove infrastrutture telematiche e maggiori investimenti per la formazione degli specialisti. “Siamo lieti di poter avviare un confronto diretto e costante con i rappresentati dei clinici e dei pazienti - afferma Simone Bezzini, Assessore al Diritto alla Salute e alla Sanità -. La nostra Rete ha dimostrato tutta la sua efficienza durante la pandemia che nella nostra Regione è stata particolarmente pesante, soprattutto durante la terza fase a inizio 2021. Le attività sanitarie legate all’oncologia, come interventi chirurgici o terapeutici, hanno subito dei cali più lievi rispetto ad altre zone d’Italia. Abbiamo avuto un brusco stop di circa due mesi agli screening e siamo riusciti a recuperare il tempo perduto grazie ad un lavoro straordinario delle nostre ASL”.
Durante l’incontro è stato espresso apprezzamento per la Regione Toscana che ha prodotto in questo anno due importanti delibere: una sulla costituzione del Tumor Molecolar Board e l’altra sull’oncologia territoriale. “Abbiamo potuto coniugare la lotta al Covid e il proseguimento delle cure oncologiche grazie ad una consolidata organizzazione - prosegue Gianni Amunni, Direttore generale di Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica) -. La struttura sanitaria deve però avere una costante “manutenzione” e in questi mesi abbiamo riaggiornato i PTDA regionali anche tenendo conto della nuova situazione socio-sanitaria indotta dal Covid”. “La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante l’integrazione tra i vari centri di riferimento e tra questi e la medicina del territorio - aggiunge Carmine Bengala, Coordinatore AIOM per la Toscana -. Questa può e deve avvenire anche a livello di strutture telematiche e informatiche che consentano un adeguato scambio di dati e informazioni. E’ un settore ormai imprescindibile e sul quale servono maggiori investimenti anche nella nostra Regione. Per quanto riguarda invece la gestione delle risorse umane è un problema che riguarda in generale tutta la sanità italiana. C’è un forte bisogno di ricambio e turn over degli specialisti anche perché il numero dei nuovi casi di cancro è in continuo aumento”.
“Quelli oncologici sono pazienti complessi e non sempre facili da gestire - sottolinea Giordano Beretta, Presidente Nazionale AIOM -. E’ evidente che servono professionisti adeguatamente formati e quindi abbiamo bisogno di una pianificazione per il futuro. In questo ambito le Regioni possono svolgere un ruolo importante, soprattutto quelle più attrattive per i clinici come, per esempio, la Toscana nella quale da oltre 20 anni è attiva una Rete Oncologica Regionale d’assoluto livello”. “La pianificazione della formazione dei nuovi specialisti d’oncologia deve tenere conto anche dell’aumento del numero d’anziani nel nostro Paese - conclude Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Itaa FederAnziani -. Nei prossimi 10-15 anni potremmo arrivare ad avere in Italia oltre 20 milioni di over 65 e come è noto i tumori sono una patologia tipica della terza età. La riorganizzazione delle strutture sanitarie sia a livello nazionale che locale non è più rinviabile”.